Sicilia, emergenza migranti: l’Aurelia sbarca ad Augusta e il M5S punta i fari su Razza e l’hotspot di Messina

SICILIA. Dopo le dispute e le polemiche delle ultime 24 ore la nave Aurelia approda ad Augusta. Il no iniziale del sindaco Cettina Di Pietro è divenuto sì in seguito a rassicurazioni. A bordo 250 migranti delle quali circa 20 positivi al COVID-19. Ieri il sindaco di Trapani del PD Giacomo Tranchida aveva firmato un'ordinanza di divieto di sbarco per l'Aurelia, mentre nel porto si trova frattanto la nave-quarantena Azzurra con altri 600 migranti. Di questi ultimi, una volta ultimati completati i controlli con i tamponi, potranno sbarcare solo quelli che saranno risultati negativi. Sopraggiungono intanto le aspre critiche del M5S all'ARS per l'Assessorato regionale alla Sanità. “L'assessore Ruggero Razza – dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giorgio Pasqua a proposito delle accuse che l'assessore Razza ha rivolto al sindaco di Augusta Cettina Di Pietro – usa impropriamente la sua carica istituzionale per fare politica di bassa lega e per di più volgare contro il sindaco Di Pietro che, essendo il massimo responsabile per la salute pubblica e per la sicurezza dei suoi cittadini, ha pensato giustamente di voler chiudere il porto di Augusta all'ennesimo sbarco. Razza cerchi piuttosto di fare quello per cui è lautamente pagato dai cittadini, ovvero mettere ordine al sistema sanitario regionale. Siccome non è capace e i siciliani lo vivono purtroppo ogni giorno sulla propria pelle, perde tempo con i giochetti e le polemiche sterili”. Sul caso dell'hotspot di Messina nel frattempo i deputati regionali M5S Antonio De Luca e insieme ai deputati nazionali Francesco D'Uva e Grazia D'Angelo intervengono sulla questione della chiusura del centro Bisconte. “La situazione che si è venuta a creare a seguito dei flussi migratori provenienti dalla Tunisia – dichiarano i deputati pentastellati – ha provocato molteplici disagi alle comunità che ospitano CAS e hotspot per via del particolare status di questi migranti e accentuato dal regime di quarantena a cui devono essere sottoposti. Tra gli abitanti che stanno patendo i maggiori disagi, anche per via delle fughe di migranti, rientrano certamente quelli del villaggio di Bisconte a Messina, città che da alcuni anni ospita un hotspot all'interno dell'ex caserma Gasparro”. Nelle scorse settimane, durante la visita a Porto Empedocle del viceministro dell'Interno Vito Crimi la “questione Messina” era stata evidenziata con forza dal deputato regionale Antonio De Luca che aveva chiesto la chiusura definitiva del centro di Bisconte e il trasferimento dei migranti in altra sede. “La questione non è di semplice risoluzione – spiegano De Luca, Zafarana, D'Uva e D'Angelo – e con il Governo nazionale stiamo vagliando possibili alternative alla sede messinese, ma considerato che l'hotspot di Messina ricade all'interno del perimetro urbano, e oggi è vissuto con preoccupazione dai residenti a causa delle fughe di alcuni migranti, certamente dovrà essere risolto una volta per tutte”. La richiesta è stata ribadita in queste ore nel corso di un colloquio telefonico avvenuto tra gli stessi Vito Crimi e Antonio De Luca e sarà affrontato durante un vertice che sarà organizzato dal viceministro prossimi giorni. “Messina continua a essere una città multirazziale e ospitale – concludono i portavoce messinesi – le condizioni di sicurezza dei cittadini devono essere garantite sempre e comunque e in questo momento non lo sono, per questo stiamo profondendo il massimo impegno per risolvere il problema una volta per tutte, con pochi annunci, per come è nostro costume, ma con grande determinazione”.

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