Servirail, si va a Roma

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Protesta della Cisl per la Servirail a

La vertenza Servirail si sposta a Roma. La conferma ufficiale arriverà a giorni, ma il prossimo tavolo per discutere del ripristino dei treni a lunga percorrenza e del futuro degli 82 ex dipendenti della Servirail sarà nazionale e si terrà il 27 aprile. La posta in gioco è alta. Il treno per Milano, l'unico che probabilmente sarà attivato, è ancora solo sulla carta. Di quelli per e Venezia neanche l'ombra, ma visto il continuo defilarsi delle Ferrovie dello Stato non è difficile prevedere che resteranno nel libro delle buone intenzioni. La parziale marcia indietro provocata dalla sollevazione, anche a livello politico, dopo i tagli dei treni a lunga percorrenza del scorso ed il conseguente ridimensionamento occupazionale è solo di facciata. La decisione di convogliare tutti i treni a Roma è stata presa da tempo e una volta che si saranno calmate le acque tutto tornerà come prima: abolita la lunga percorrenza notturna e la Capitale come snodo centrale della rete ferroviaria del Paese.

Non a caso, nonostante le recenti rassicurazioni del Governo Monti in Commissione Trasporti alla Camera, la promessa di ripristinare i collegamenti a lunga percorrenza è ancora solo un vago impegno. Restano a bocca asciutta gli ex dipendenti della Servirail (la società che fino all'anno scorso ha gestito il servizio notte sui wagon-lits) che nell'indifferenza delle istituzioni da 4 mesi occupano il primo binario della stazione centrale di Messina. In Lombardia le soluzioni per ricollocare il personale ex Servirail sono state individuate, in Sicilia no. Anche perché, il ripristino del Palermo-Milano non sarà certo sufficiente a riassorbire il personale siciliano licenziato proprio a causa dei tagli voluti dal Gruppo FS a partire da dicembre dell'anno scorso.

“L'annunciato ripristino a partire dal mese di giugno di un treno da Palermo a Milano -commenta l'assessore regionale ai Trasporti Russo, che ha sollecitato a Lombardo il sostegno economico per i lavoratori licenziati- è sicuramente un fatto positivo, anche se restiamo in attesa di vederlo marciare per davvero. Di sicuro, però, non è una soluzione di cui possiamo accontentarci perché la nostra richiesta è quella di ripristinare integralmente i treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia”.

“Ancora adesso l'unico risultato certo è il treno per Milano -puntualizza il segretario generale della Filt Cgil di Messina Pino Foti- realizzato però sopprimendo uno dei tre diretti a Roma. Nessuna possibilità poi per un eventuale riassorbimento del personale ex Servirail, per il quale Fs indica di nuovo la strada della ricollocazione nell'indotto dei servizi di pulizia. Solo da un tavolo nazionale potrebbero nascere condizioni per la riattivazione dei treni a lunga percorrenza. E non si comprende come mai, pur essendo FS azienda a totale capitale pubblico, continui a muoversi su logiche strettamente commerciali e non politiche. Spetta al Governo stabilire un'inversione di rotta sulle scelte di dismissione del Gruppo Ferrovie dello Stato in Sicilia e nel Mezzogiorno. È più che mai evidente che i politici che ci rappresentano non hanno alcun peso decisionale, ma si limitano a far filtrare indiscrezioni e notiziole”.

“È un vecchio copione che si ripete -dichiara Michele Barresi, segretario provinciale della Fit Cisl di Messina. Nonostante le dichiarazioni dei giorni scorsi non c'è alcun impegno ufficiale da parte del Governo. Non possiamo che constatare che anche quando la politica annuncia risultati, di concreto non c'è nulla. Le FS si disinteressano al problema del futuro occupazionale degli 85 lavoratori ex Servirail e continuano ad ignorare un'occupazione che dura da 4 mesi. Se i vertici nazionali si presentassero agli incontri, avremmo potuto dire che un solo treno per Milano non è sufficiente per riassorbirli tutti. Ma visto che non si presentano, rinvieremo questa comunicazione alla prossima occasione”.

E il Segretario di Cisl Sicilia Maurizio Bernava lancia un appello. “Ora basta, questa vicenda è una vergogna. Il Gruppo FS non può umiliare così i cittadini siciliani e calabresi prolungando all'inverosimile una vicenda dalla quale dipende il futuro di questi 85 lavoratori e del servizio notte sui treni. Intervengano i parlamentari siciliani, il premier Monti ed il ministro Passera per dare risposte immediate in termini occupazionali e al diritto a viaggiare di notte dei siciliani”.

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