Ruba i gioielli della Madonna, arrestato sacerdote

Chiesa San Nicola Gioiosa Marea
La chiesa di San Nicola a Gioiosa Marea

E' rientrato in Italia pensando di essere riuscito a farla franca, ma all'aeroporto di Fiumicino ha trovato i carabinieri ad attenderlo.

Finisce così l'avventura di un sacerdote keniano, accusato di avere rubato gioielli donati dai devoti alla Madonna delle Grazie, alla Madonna delle Lacrime e a San Nicola nella chiesa di Gioiosa Marea dedicata a quest'ultimo.

Appena atterrato a Roma, il religioso 41enne (che insieme ad altri sacerdoti kenioti per un periodo aveva prestato servizio presso la parrocchia di San Nicola) è stato prelevato dai militari dell'Arma, che lo hanno accompagnato nella sua abitazione.

Qui hanno trovato alcune ricevute dei versamenti di denaro contante nel conto corrente del religioso e di un bonifico di 40 mila euro effettuato ad un parente in Kenya e un computer portatile.

A gestire l'arresto i carabinieri della Stazione di Gioiosa Marea in collaborazione con i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma-Trastevere.

A metà il parroco di San Nicola denunciò il furto di gioielli per un valore stimato di oltre 100 mila. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti e basate su riprese video e sull' dei conti correnti bancari, hanno identificato il sacerdote keniano quale autore del furto.

“Di recente -spiegano dall'Arma- il religioso aveva prestato più volte il proprio servizio nel Comune di Gioiosa Marea, soggiornando presso la parrocchia e fornendo un supporto alle attività ecclesiastiche della comunità, diventando molto popolare tra i fedeli locali e guadagnandosi la fiducia incondizionata del parroco locale.

Tuttavia, dall'analisi dei filmati delle videocamere di sorveglianza installate all'interno della parrocchia, si è evinto chiaramente come nell'aprile scorso, dopo numerosi tentativi da parte dello stesso di coprire la videocamera, quest'ultimo si era introdotto presso il locale in cui erano custoditi i monili.

Circa dieci giorni dopo il furto, il sacerdote era rientrato a Roma presso la comunità religiosa di cui fa parte ed aveva effettuato una serie di versamenti in denaro contante presso il proprio conto corrente, concludendo le operazioni con un bonifico internazionale di 40 mila euro indirizzato ad un parente del suo paese di origine e lasciando subito dopo l'Italia per fare rientro in Kenya.

Solo ieri mattina il sacerdote ha fatto rientro in Italia. Sussistendo numerosi e gravi indizi di colpevolezza dei reati di furto e riciclaggio ed essendo possibile un concreto pericolo di fuga, si è proceduto con il fermo di polizia giudiziaria”.

Dopo le formalità di rito il sacerdote keniano, del quale ancora non sono state fornite le generalità, è stato condotto nel carcere di Roma “Regina Coeli”.


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