Risanamento, Gioveni: fare chiarezza a 360 gradi

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Libero Gioveni, consigliere comunale UDC

Fare chiarezza non solo sulle autocertificazioni per l'assegnazione degli alloggi del Comune, ma anche sui progetti dell'IACP ancora fermi, sulla favelas di Fondo Fucile e sulla mobilità delle case popolari. A chiederlo è il consigliere UDC Libero Gioveni.

“Dopo l'inquietante vicenda delle presunte false istanze nel bando per l'emergenza abitativa sulla quale si spera si faccia presto piena luce -commenta Gioveni- all'assessore al Risanamento Sergio De Cola chiedo di focalizzare adesso la giusta attenzione sui tanti nodi ancora da sciogliere in questo delicato settore e di imprimere la necessaria accelerazione ai tanti progetti fermi ancora al palo”.

L'esponente dell'UDC ribadisce la necessità di avere certezza sull'arrivo in città dei 40 milioni per il Risanamento promessi da Crocetta durante il comizio a piazza Duomo a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Felice Calabrò. In realtà in quell'occasione il presidente della Regione Sicilia parlò di 74 milioni, ma si sa che Crocetta ha una sua personalissima concezione dei numeri.

Dalla Giunta guidata da Renato Accorinti, Gioveni si aspetta che “si distingua dalle amministrazioni passate nel richiedere con forza la di un soggetto istituzionale unico che possa gestire e accorpare le competenze attualmente distribuite e frastagliate fra Comune, IACP, Regione e UREGA, per snellire e sburocratizzare la fin troppo lenta e inceppata macchina del Risanamento”.

Quattro i punti sui quali il consigliere comunale si aspetta che si faccia chiarezza. A partire dalla realizzazione di 112 alloggi e di un parco di quartiere a , che sembra svanita nel nulla, e dal progetto per la copertura e la riqualificazione ambientale del torrente Bisconte-Catarratti, il cui costo ha superato i 20 milioni di euro dopo la variante presentata dal Comune di Messina successivamente al nulla osta rilasciato dal Genio Civile e rispetto al quale non c'è alcuna certezza di copertura finanziaria.

C'è poi il risanamento della baraccopoli di Fondo Fucile. Una vera e propria bomba ecologica a causa della notevole quantità di amianto in quasi tutte le 140 baracche del rione, che alcuni mesi fa Gioveni aveva proposto di risolvere con i fondi della Protezione Civile. Altrettanto indispensabile la pubblicazione di un bando che regolamenti la mobilità degli alloggi popolari, quando variano le esigenze del nucleo familiare cui è stato assegnato.

“Sono tutte questioni o emergenze che bollono in pentola da troppo tempo ormai -conclude Gioveni- e rispetto alle quali, così come riferito già in aula al neo presidente della IV Commissione Risanamento Pietro Iannello, mi auguro ci sia la necessaria svolta che serva a gettare le basi per un futuro più roseo rispetto a quanto finora la città ha mestamente assistito nel delicato settore del Risanamento delle sue aree degradate”.

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