Riciclo e franchising, accoppiata vincente

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L'ingresso del centro di raccolta

Poco più di 6 mesi ed il tetto dei mille associati è già stato raggiunto e superato. Il centro di raccolta aperto in aprile dalla Cooperativa Rete Abile è a quota 1010 iscritti e adesso punta al franchising. Dimostrando un insospettabile senso civico, ogni giorno decine e decine di messinesi portano al Recyling point di via San Cosimo carta, cartone, plastica, polistirolo, alluminio e materiale ferroso. Un accenno di pubblicità, qualche volantino ed il passaparola come mezzo di comunicazione: il centro è un punto di riferimento per chi cerca di inquinare il meno possibile ed il successo dell'iniziativa creata dall'imprenditore Marcello De Vincenzo è stato tale, che l'estate scorsa non sono riusciti a chiudere per ferie neanche un giorno.

“Non è vero che i messinesi non vogliono fare la differenziata -spiega De Vincenzo, 45 anni, imprenditore da molti anni impegnato nel settore del riciclo e del recupero dei rifiuti. Prova ne sia che questo centro, da solo, produce il 5% del totale dei materiali da riciclare. E questo quando l'ATO arriva a malapena al 3%. La verità è un'altra: inspiegabilmente, proprio una struttura come l'ATO 3 che avrebbe tutto il diritto di pretendere una percentuale del materiale raccolto da noi per aumentare la propria quota, cosa che noi saremmo ben lieti di fare, non risponde neanche alle nostre richieste”.

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L'imprenditore Marcello De Vincenzo

Visto come vanno le cose all'ATO3 neanche tanto inspiegabilmente in realtà, visto che quest'ultima sembra ignorare i vantaggi della differenziata e a Messinambiente, che invece muore dalla voglia di farla, non si danno i mezzi per portare avanti un'attività simile. “Basterebbe organizzarsi un po' meglio -aggiunge De Vincenzo- e sono certo che senza problemi in pochissimo tempo potremmo arrivare tranquillamente al 20% di raccolta differenziata, con vantaggi per l'ambiente facilmente immaginabili. Il problema vero è che manca la volontà politica di farlo perché i messinesi, con uno stimolo minimo, hanno risposto in maniera insospettata sì, ma totalmente gratificante per noi che crediamo in questo sistema, che è il futuro. Del resto, basta guardare a questa piccola cooperativa: dal niente abbiamo creato 5 posti di lavoro, uno dei quali riservato ad un disabile. Se ci si impegnasse davvero, Messina potrebbe avere 200 nuovi posti di lavoro in breve tempo. Ma, appunto, è indispensabile la volontà politica di farlo. Qui a Messina le mie iniziative sono state totalmente ignorate, mentre a Villafranca Tirrena, dove a breve apriremo un altro centro di raccolta, l'ATO2 si è completamente messo a nostra disposizione perché ha compreso appieno la validità di un'iniziativa del genere e le sue implicazioni future”.

Intanto la Cooperativa Rete Abile punta a formare una coscienza ecologica nei cittadini di domani. Il 23 novembre si presenterà al dei Leoni un progetto attivato in 50 scuole della provincia, che prevede, invece dei buoni spesa previsti quando si raggiungono i 300 chili di materiale, del materiale didattico fornito direttamente dalla cooperativa.

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Lattine compresse e pronte per essere recuperate

Il Recyling point è aperto tutti i giorni in via San Cosimo, una traversa della via La Farina da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30. Il meccanismo è semplice. È sufficiente suddividere a tutti i rifiuti riciclabili, il materiale consegnato al centro è pesato ed i dati sono trasferiti su una carta magnetica personale. Un chilo di materiale, si pesano anche i grammi, vale un punto. Dai 300 punti in su si ha diritto a piccoli buoni da spendere presso esercizi commerciali convenzionati. Entro pochi mesi la cooperativa aprirà altri tre Recyling point. Due rispettivamente nella zona Nord e nella zona Sud della città e un altro, come ha dichiarato De Vincenzo, a Villafranca Tirrena.

Per il momento non è ancora stata attivata la raccolta del vetro, mentre è attiva quella di carta e cartone, plastica, acciaio, alluminio, polistirolo e materiale ferroso.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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