Riattivato l’Ufficio Torrenti, si lavora alla sicurezza

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L'alveo del torrente San Filippo

Sono ben 72 gli alvei torrentizi che attraversano il territorio comunale di Messina e tutti hanno bisogno di interventi strutturali di  bonifica e di messa in sicurezza idrogeologica.

Mentre vanno avanti i sopralluoghi e i primi interventi di somma urgenza, spesso sollecitati dalle pressanti richieste dei consiglieri di Quartiere e dalle denunce dei cittadini, l'amministrazione di Palazzo Zanca ha ripristinato l'Ufficio Torrenti, inattivo da anni per mancanza di fondi, come hanno denunciato un paio di mesi fa gli assessori De Cola e Cucinotta.

Una struttura indispensabile per coordinare gli interventi di ripristino della funzionalità idraulica e dell'incolumità di cose e persone che convivono con le nostre fiumare e programmare la progettazione e la realizzazione di tutti gli interventi infrastrutturali necessari per uscire dall'emergenza.

Il coordinamento farà capo al Dipartimento Urbanizzazioni primarie, secondarie, indagini geognostiche e arredo urbano diretto da Antonio Amato e lavorerà a stretto contatto con il Servizio Infrastrutture, disponendo così di tecnici specializzati, di  un geologo e dei mezzi e del personale del servizio movimento terra del Comune, che già adesso si occupa degli interventi di manutenzione straordinaria dei torrenti a costo zero.

Nel corso del 2013, sono già stati effettuati  i   di risagomatura  dell'alveo del torrente San Michele a monte della copertura del torrente Giostra, riportandolo all'originaria larghezza e funzionalità idraulica. Interventi simili sono stati eseguiti anche nel torrente Bordonaro e nel torrente Marmora.

Altri lavori hanno riguardato la vasca di calma del torrente Camaro, il  torrente Mili in corrispondenza del ponte sulla vecchia Statale 114, la foce del torrente Gazzi e il torrente Guidari.

Tramite appositi tavoli tecnici, la struttura di coordinamento lavorerà a stretto contatto con il Genio Civile di Messina, l'Ispettorato delle Foreste, la Capitaneria di Porto, l'Autorità Portuale, la Protezione Civile, le Polizie Municipale e Provinciale e con tutti gli enti interessati al governo e alla tutela del territorio.

Tante le zone interessate alla pianificazione di nuovi lavori o alla prossima esecuzione di quelli già cantierati. Si va dall'estremo nord della periferia messinese (i villaggi di e Acqualadrone, i cui residenti lamentano da sempre il disinteresse delle istituzioni nei loro confronti) fino alle vallate di Santo Stefano, Briga e Giampilieri, passando per San Licandro, Catarratti-Bisconte e Monte Santo-rione Carrubbara.

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Il torrente San Michele
E' di complicata soluzione il problema delle risorse che non ci sono.  In una relazione consegnata al Consiglio Comunale, il Servizio Infrastrutture ha stilato un elenco di perizie eseguite per  lavori legati alla movimentazione e alla collocazione in discarica di inerti e materiale di scavo.
Si tratta di piccole cifre, non superiori a una media di 10 mila euro a progetto. I problemi però iniziano quando si parla  di cose appena un po' più impegnative, come ad esempio i lavori di svuotamento delle vasche di calma dei torrenti coperti.
Per questo progetto si dovrebbero spendere 530 mila euro e l'impegno per reperirli, con le casse del Comune costantemente vuote, non sarà semplice.
“Negli ultimi anni -spiega l'assessore alla Protezione Civile Filippo Cucinotta- l'80% dei fondi della ProCiv regionale sono stati spesi a Messina”. Si tratta di una cifra che si aggira intorno ai 400 milioni di euro, la metà dei quali (tra soldi già spesi e impegni da onorare) è stato utilizzato per gli interventi a Giampilieri.

“Il Consiglio Comunale sta pensando di rivolgersi al Governo per chiedere di escludere dal Patto di Stabilità le spese per la messa in sicurezza idrogeologica dei torrenti -aggiunge il consigliere di Cambiamo Messina dal Basso Gino Sturniolo- ma se di somme da impegnare non ce ne dovessero essere, anche questo passaggio rischia di essere inutile”.

Ci sarebbero poi anche i fondi promessi dalla Regione per bonificare le discariche di Portella Arena e Vallone Guidari. Sono legati alla trattativa che l'assessore all'Ambiente Daniele Ialacqua sta conducendo con il governo Crocetta in merito all'uscita dall'emergenza rifiuti ma, come è evidente, darebbero una mano anche alla messa in sicurezza idrogeologica di porzioni del territorio oggi ad alto rischio. E mentre si cerca di capire come andrà a finire, proseguono i lavori che sono alla portata delle magre finanze comunali. Intanto, la pulizia del torrente Gazzi è quasi completata e già si pensa a quella per l'Annunziata.

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