#Regione. Finanziaria regionale, tagli ai bilanci e al personale

Palazzo_dei_NormanniLa finanziaria regionale dovrebbe essere presentata oggi all'ARS, sono previsti tagli per circa 200 milioni di euro e sopratutto un ridimensionamento del dipendenti regionali.

Si parla di circa 3 mila 500 esuberi, di una revisione dei gettoni di presenza per gli amministratori locali, di riforma dei forestali. L'assessore al Bilancio Alessandro Baccei, intanto, sarebbe riuscito a ottenere tre miliardi di euro dal sottosegretario del Graziano Del Rio necessari per coprire i buchi del bilancio. Ma a patto che vengano approvati tutti i tagli proposti dall'assessore.

E se Picciolo del Patto dei Democratici per le Riforme raccomanda “all'amico Baccei  maggiore prudenza nelle sue dichiarazioni soprattutto in un momento così delicato per le nostre finanze”. Nino D'Asero,  capogruppo Ncd all'Ars, dice che “il presidente dell'Ars, nel suo ruolo di garante dell'intera istituzione, sicuramente interverrà per sottolineare la dignità del Parlamento siciliano, dignità che va difesa da tutto e da tutti ribadisco, come altre volte mi è toccato fare, che non possiamo accettare bacchettate da alcuno, specialmente se preventive, né ricatti del tipo se fate i bravi, secondo regole assolutamente non democratiche, vi daremo quanto già vi spetta per diritto!”- chiude D'Asero.

“A mio avviso – dice Giuseppe Picciolo, capogruppo del PDR all'Ars – deve farsi valere sia sui tavoli regionali, chiedendo ai una politica di rigore ma, e bene dice Ardizzone, soprattutto con il perchè ci sia dato ciò che legittimamente ci spetta. Fare l'assessore al bilancio della Regione Siciliana – continua il deputato del PDR– vuol dire essere il portavoce delle giuste istanze di una terra che a fronte di una autonomia di facciata è stata sempre terra di conquista per i corsari del nord che hanno da sempre approfittato del nostro malgoverno e delle nostre divisioni politiche per trattarci come i parenti scialacquatori e poveri che si accontentano poi delle briciole perché sono con l'acqua alla gola” – chiude Picciolo.

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Armando Montalto

Tra la metà dei Novanta e i primi Duemila ha cambiato città, paese e occupazione con la rapidità di un colibrì. Insomma, questo quarantenne messinese, dopo aver fatto consegne a Canal Street, parlato in nome della UE, letto Saramago, tirato sassi sul Canal Saint Martin e bevuto fiumi di birra ha deciso. Tornare a casa, mettere su famiglia e la testa a posto. Oggi si divide tra libri, mare e famiglia. Intanto, prova a scrivere e a raccontare Messina.

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