#Regione. Finanziaria: Ardizzone chiede a Baccei di tutelare la Sicilia

Giovanni Ardizzone, presidente dell'ARS
Giovanni Ardizzone, presidente dell'ARS

La Sicilia non è la Grecia e lui non è la Troika“.  Durissimo il commento del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone sui tagli proposti in finanziaria dall'assessore regionale all'Economia Alessandro Baccei.

“Il forte squilibrio dei regionali – dice Ardizzone – è in massima parte riconducibile a decisioni statali che hanno creato, nel tempo, condizioni di forte criticità nelle finanze della Regione. L'assessore Baccei dimentica che nel 2007 lo Stato, unilateralmente, ha innalzato al 49,11% la quota di compartecipazione della Regione al Fondo sanitario, sottraendoci 600 milioni di euro l'anno. Ci restituiscano queste somme perché ci spettano e non per cortesia”.

“Baccei dimentica di essere un assessore del governo regionale siciliano, con il precipuo compito di garantire alla nostra Isola le risorse che, per Costituzione e Statuto, le sono dovute e che non sono una cortesia del governo nazionale nei nostri confronti. E proprio su quest'ultimo aspetto, mi pare che fino a oggi ci siano stati troppi silenzi da parte di Baccei, anche quando, con semplici colpi di penna, lo Stato, come per magia, ha sottratto unilateralmente ingenti risorse”.

Ardizzone, in una nota, ricorda che lo Stato per il 2015 ha ottenuto un contributo di 1,2 miliardi per il risanamento dei conti pubblici nazionali.  “Un importo iniquo se rapportato a quelle delle altre regioni a Statuto speciale – dice il Presidente dell'Ars – stesso discorso per la continua erosione dell'Irpef relativa ai redditi prodotti in Sicilia. Lo Stato ha progressivamente incamerato parte crescente di questo gettito, trasferendo al di fuori della Regione gli uffici finanziari addetti alla riscossione. Le ultime stime ci dicono che il danno è di circa 3 miliardi di euro l'anno”.

Ardizzone a conferma di questo scippo cita il trasferimento a Latina del centro di riscossione per i dipendenti pubblici, che ha rappresentato una perdita per la Sicilia di 250 milioni di euro. E ancora, l'assorbimento del Banco di Sicilia e Sicilcassa da parte di Unicredit con trasferimento del centro a Milano, che si sono tradotte in una perdita di 150 milioni.

“Baccei – conclude Ardizzone – ha il dovere di proporre un bilancio e una legge finanziaria che consentano il risanamento economico della Regione e soprattutto lo sviluppo della nostra Isola. Tutto il resto sono chiacchiere in libertà”.

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