#Regione. Beni sequestrati alla Mafia, Alongi (NCD) presenta soluzioni

il prefetto Umberto Postiglione, direttore dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati
il prefetto Umberto Postiglione, direttore
dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati

“I beni sequestrati alla mafia devono sempre più essere una risorsa dei siciliani onesti perché ogni sequestrata che fa perdere anche un solo posto di lavoro rappresenta un fallimento per lo Stato”. Sulla gestione dei beni confiscati alla mafia arriva il duro commento di Pietro Alongi.

Oggi la commisione Antimafia dell'Ars ha ospitato il prefetto Umberto Postiglione, direttore dell'Agenzia nazionale per l'Amministrazione, la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il Prefetto ha parlato a lungo dei beni confiscati e dei problemi nel riutilizzo legale.

Durante la seduta Alongi ha consegnato al prefetto Postiglione una relazione sulla clinica Villa Santa Teresa di Bagheria. Il deputato del Nuovo centro destra all'Assemblea regionale aveva à presentato un'interrogazione il 10 marzo 2014 riguardo i ritardi nei tempi della procedura, ma “la struttura d'eccellenza Villa Santa Teresa, nel novero dei beni sequestrati alla mafia, allo stato commissariata, non è ancora confluita all'interno del Servizio sanitario regionale, così come era stato deliberato dalla Giunta Crocetta il lontano 22 luglio 2013, tutt'oggi lettera morta”.

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Pietro Alongi, deputato NCD allArs

Alongi ha proposto tre soluzioni “per la salvaguardia dei lavoratori così come della dei cittadini e garanti di un futuro al riparo da qualsiasi infiltrazione – spiega Alongi. La prima: superare l'attuale fase di convenzione con una gestione diretta della Asp 6 con un notevole risparmio per la Regione. Oppure, l'accorpamento a una azienda ospedaliera già presente sul territorio; per esempio, il Policlinico che già tiene la scuola di specializzazione in radioterapia nei locali della stessa clinica. Infine, la costituzione di una fondazione o l'eventuale accorpamento a un'altra eccellenza quale Giglio di Cefalù la quale vede al proprio interno già presenti i maggiori ospedali palermitani, dal Civico al Policlinico, dal Cervello a Villa Sofia”.

Alongi ha quindi invitato il prefetto Postiglione a incontrare non solo i lavoratori di Villa Santa Teresa, ma anche quelli di tutto il gruppo Aiello.

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Armando Montalto

Tra la metà dei Novanta e i primi Duemila ha cambiato città, paese e occupazione con la rapidità di un colibrì. Insomma, questo quarantenne messinese, dopo aver fatto consegne a Canal Street, parlato in nome della UE, letto Saramago, tirato sassi sul Canal Saint Martin e bevuto fiumi di birra ha deciso. Tornare a casa, mettere su famiglia e la testa a posto. Oggi si divide tra libri, mare e famiglia. Intanto, prova a scrivere e a raccontare Messina.

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