#Ragusa. Sgominata banda di romeni specializzata nei furti di rame

secchi-rame-PoliziaHanno rubato per mesi cavi dell'alta tensione dell'Enel e depredato aziende agricole provocando danni per milioni di . Avevano piani di fuga sofisticati, comunicavano in codice e adottavano stratagemmi di ogni tipo per farla franca. Ma, sono stati un paio di guanti e uno scontrino fiscale lasciati sul luogo del delitto a incastrarli.

Questa mattina i poliziotti della Squadra Mobile di Ragusa e del Commissariato di Comiso hanno sgominato una banda specializzata in furti di rame. Durante l'Operazione Alta tensione 2, arrivata dopo sei mesi da una analoga, otto romeni sono stati arrestati, uno è stato denunciato in stato di libertà, mentre tre membri dell'associazione a delinquere sono attualmente latitanti.

Il gruppo criminale, che aveva la base operativa a Comiso ma ramificazioni in tutta la provincia di Ragusa, Catania e Messina. All'interno della banda ognuno aveva il suo compito c'era l'uomo esperto in taglio dei cavi dell'alta tensione, l'autista, gli addetti al recupero dei cavi tagliati e infine il ricettatore.

“La svolta decisiva alle indagini – raccontano dalla Questura di Ragusa – è avvenuta a fine luglio scorso quando, durante un'operazione di Polizia durante la quale sono stati sequestrati parecchi chili di rame, gli agenti hanno trovato uno scontrino ed un paio di guanti da lavoro”.

I poliziotti hanno così effettuato una minuziosa indagine e partendo dai guanti hanno individuato il negozio che li aveva venduti e poi, attraverso le registrazioni della videosorveglianza, sono riusciti a risalire a un cliente con precedenti penali per furto di rame. E, attraverso ulteriori indagini, gli agenti sono risaliti a tutti gli altri componenti della banda.

I poliziotti hanno potuto accertare che gli arrestati, con la partecipazione di qualche ricettatore italiano, pianificavano attentamente i furti effettuando precisi sopralluoghi delle zone dove agire. L'interesse principale era dedicato alle campate dell'alta tensione, che loro chiamavano in codice alberi da tagliare. All'occhio esperto dell'addetto al taglio bastava un rapido accertamento se si trattava di rame o di alluminio.

Dalle indagini è emerso che le pianificazioni dei furti avvenivano in luoghi sempre diversi, per non permettere alla Polizia di essere scoperti. Erano anche previsti dei piani di fuga e, quando i ladri notavano movimenti sospetti, rimanevano sul posto fino al cessato pericolo, anche per una notte intera.

Al gruppo criminale oltre ai furti di rame sono stati contestati anche la , i furti di auto, di mezzi agricoli e di migliaia di litri di gasolio. Degli otto arrestati, sette sono finiti in carcere mentre uno è stato posto ai domiciliari.

Giuseppe Marino

Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.

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