Prime ricognizioni per i percorsi culturali subacquei tra la Sicilia e la Tunisia

Archelogia subacquea anforaIl progetto Culturas, che prevede la realizzazione di percorsi culturali subacquei in Tunisia (Tabarka, Kerkouane, Pilau) e in Sicilia (Marsala, e San Vito Lo Capo), è entrato nella fase operativa.

La missione italiana in Tunisia ha impegnato l'équipe della Soprintendenza del Mare nelle prime ricognizioni terrestri e prospezioni subacquee nei siti di Kerkouane e Pilau.

Il sito di Kerkouane, antica città punica che ne conserva importanti vestigia architettoniche, è stato documentato sia a terra che in mare.

Quello di Pilau, isolotto a poca distanza dalla città di Raf Raf e non lontano dal porto di Ghar el Melh, ha rivelato numerose emergenze archeologiche subacquee di notevole interesse: ancore litiche e plumbee, anfore di diversa tipologia e lingotti in piombo potranno costituire, insieme al variegato paesaggio marino e la ricca flora e fauna, un interessante punto di immersione che potrà attrarre il turismo subacqueo internazionale.

Il gruppo di lavoro, guidato dal soprintendente Sebastiano Tusa e composto da Roberto La Rocca, Pietro Selvaggio, Floriana Agneto, Salvatore Emma e Aurelio Vaccaro ha effettuato insieme alla archeologa tunisina Ouafe ben Slimane dell'Institut National du Patrimoine, un'attenta verifica dei siti segnalati per la realizzazione di percorsi culturali subacquei.

La missione è stata realizzata con il supporto logistico dell'imbarcazione Titan della Teknomar, che ha realizzato con il comandante Gaetano Donnabella e il tecnico Calogero Magro una survey strumentale con side scan sonar.

A bordo sono stati costantemente presenti, oltre l'archeologa Ouafe ben Slimane che si è immersa insieme ai subacquei della Soprintendenza del Mare, il capitano Wael Bedoui (idrografo della Marina Tunisina), Slim Medimegh (subacqueo professionista e segnalatore dei siti), Meriem Mastouri (coordinatrice tecnico-scientifica) e Saifallah Affana, dottorando.

Il partner tunisino Sami Gharbi dell'Office National du Tourisme Tunisien ha fatto visita alla missione durante il soggiorno a Ghar el Melh, dove ha avuto luogo una che ha messo a fuoco lo stato di avanzamento dei lavori dell'altra metà del progetto, quella riguardante i percorsi ciclabili, per il quale sono in corso sopralluoghi per la viabilità stradale.

L'ottima intesa tra l'équipe italiana e quella tunisina ha permesso di svolgere un proficuo lavoro, gettando solide basi per il prosieguo del progetto che continuerà nel mese di aprile con lo studio del terzo sito, Tabarka, e la messa in opera dei percorsi culturali subacquei in Tunisia.

“Il progetto Culturas Italia-Tunisia che sta impegnando l'équipe della Soprintendenza del Mare -commenta il soprintendente Tusa- ha l'obiettivo di ricercare nuovi modelli per la valorizzazione del patrimonio archeologico attraverso la sperimentazione di un programma-pilota che coinvolge lo sviluppo e fruizione del patrimonio culturale con la specializzazione del sistema di offerta turistica transfrontaliera.

Obiettivo sono la creazione di nuovi itinerari archeologici subacquei, l'aumento del livello di conoscenza degli operatori locali e della sensibilità della popolazione sulla protezione dei siti archeologici, il rafforzamento della cooperazione e sinergia tra i partner locali e transfrontalieri, in ottemperanza dei principi sanciti dalla Convenzione Unesco sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo”.

 

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