Il prefetto di Roma contro le nozze gay. Romani: “Sconcertati. Governo dalle torbide e larghe intese”

Il matrimonio di Mattia e Tonino a Taormina il 27 settembre scorso.
Il di Mattia e Tonino a Taormina il 27 settembre scorso.

“Siamo sconcertati: questo continua a prendere a bastonate la richiesta di diritti degli italiani e delle italiane”. Così Flavio Romani, il presidente di Arcigay, commenta la notizia che il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro vorrebbe annullare le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrate dal sindaco di Roma Ignazio Marino.

“Questo esibizione di autoritarismo del ministro Alfano e dei suoi funzionari -aggiunge Romani- offende la storia democratica del nostro Paese e ricorda tempi bui che volevamo aver seppellito nel passato italiano. Non è né con le manganellate né con gli atti di imperio che si governa la legittima e sacrosanta richiesta di diritti dei cittadini e delle cittadine.

La piega che ha preso questo governo delle larghe e torbide intese ha del raccapricciante. Vorremmo poterci svegliare da questo brutto sogno -aggiunge ancora Romani- e riscoprire una politica mossa dal senso di giustizia, dal rispetto reciproco, dai valori dell'uguaglianza e del riconoscimento dell'altro”.

Intanto il sindaco Marino non sembra disposto a cedere. E in un video postato su facebook avverte: “In questo momento non accettiamo l'ordine del prefetto di Roma di annullare le trascrizioni dei 16 matrimoni gay contratti all'estero. Abbiamo dato mandato ai nostri uffici di fare un approfondimento per opporci alla cancellazione”. Secondo Marino “la mancata trascrizione di matrimoni regolarmente redatti in Paesi come Portogallo, Spagna o Belgio sarebbe un atto illegale e illegittimo, contrario i principi dell'Unione Europea”.

 

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