Portano artigiano al suicidio, 5 arresti TUTTI I NOMI
Al via stamane all'alba l'Operazione Locusta. Cinque arresti per usura ed estorsione.
La complessa attività investigativa scaturisce dal tentato suicidio di un artigiano, rinvenuto privo di sensi a bordo della propria auto.
Disperato, l'uomo confidò al personale della Squadra Mobile di Messina di essere finito nella morsa degli usurai.
Alle 11.30, presso la sala riunioni della Questura, si terrà una conferenza stampa durante la quale verrà illustrata l'attività di Polizia condotta dalla locale Squadra Mobile da cui è scaturita l'ordinanza di misura cautelare.
Aggiornamento delle 12.16
Nelle prime ore di stamane gli agenti della Squadra Mobile, dopo un'intensa attività d'indagine, hanno arrestato Francesco Minniti (messinese, 56 anni, con precedenti di polizia), Giuseppe Triolo (messinese, 33 anni, con precedenti di polizia), Salvatore Anastasi (messinese, 61 anni, pregiudicato, atualmente sorvegliato speciale di P.S.), Giacomo Irrera (messinese, 50 anni, con precedenti di polizia) e Angelo Roberti (40 anni, pregiudicato, messinese), sono tutti ritenuti responsabili a vario titolo responsabili dei reati di usura e tentata estorsione.
Gli arrestati sono stati tutti condotti nel carcere di Messina Gazzi ad eccezione di Roberti, sottoposto agli arresti domiciliari, dopo l'ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Messina Antonino Francesco Genovese su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina Alessia Giorgianni.
L'attività investigativa è scaturita dal tentato suicidio di A.V., un artigiano sopraffatto da un'insostenibile situazione debitoria, che è stato trovato privo di sensi a bordo della propria auto dopo avere ingerito dei farmaci.
In quell'occasione gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a conquistare la fiducia dell'uomo, che ha confidato agli stessi di essere finito nella morsa degli usurai, che non avevano esitato a ricorrere alla violenza e a gravi minacce per conseguire il proprio profitto illecito.
Le indagini svolte hanno consentito di accertare che gli arrestati, avevano preteso il versamento di rate con interessi che oscillavano dal 304,48% al 608.33 %, minacciando il coinvolgimento di altre persone e affermando che i soldi erano stati prestati dalle mogli dei carcerati.
Infatti, a fronte di un prestito totale di 58 mila euro l'artigiano aveva versato solo a titolo di interessi ben 55 mila euro.
Due degli arrestati avevano anche preteso che la vittima consegnasse loro il certificato di proprietà di un'auto a garanzia del ristoro del debito.
Ma i 5 usurai hanno anche esatto la sottoscrizione di moduli Cid relativi a incidenti stradali, con inevitabile danno per l'artigiano, che ha visto lievitare il premio assicurativo.
Inoltre, nel corso dell'attività Giuseppe Triolo, dopo un incontro con la vittima è stato trovato in possesso di una mazza di legno e denunciato per porto abusivo di arma. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati assegni, documentazione varia e 16 mila euro in contanti.