Parco San Jachiddu, patrimonio da tutelare

Incendio
Il giardino distrutto dall'

Il Parco ecologico San Jachiddu si è sempre distinto come una delle riqualificazioni socio-ambientali meglio riuscite a Messina. Prova ne sono le numerose manifestazioni ed attività promosse negli ultimi dieci anni dalla cooperativa Scirin, che hanno riscosso consensi e sempre maggiore partecipazione.

Il territorio del Parco comprende il forte San Jachiddu oltre alle aree limitrofe, che per il particolare interesse naturalistico e ambientale ben si prestano ad attività escursionistiche e didattiche, che aiutano a riscoprire la natura in chiave educativa.

Un recente incendio ha distrutto una delle aree più belle e curate del forte: il Giardino dei Miti. Creato appositamente come percorso tematico, ospitava diverse specie arboree arbustive e floreali tipicamente mediterranee, legate fra loro da un racconto mitologico. Ognuna di esse era anche corredata da un pannello didattico che ne illustrava provenienza e caratteristiche botaniche, oltre al possibile utilizzo.

Tutto è andato perso. Quali siano le cause che abbiano scatenato le fiamme, non è dato saperlo. Tuttavia, la possibilità che ci siano incendi durante i mesi estivi non è una novità, visto che è già successo diverse volte negli ultimi anni. La prevenzione è, quindi, una delle priorità con l'inizio dell'estate.

Rimane da capire se sia stato fatto il possibile per scongiurare, se non lo scatenarsi dell'incendio, quantomeno il propagarsi delle fiamme.

Un veloce sopralluogo è sufficiente per rendersi conto che l'area del giardino non è adeguatamente ripulita e l'erba secca supera il metro d'altezza. Per chi è abituato a frequentare spesso il Forte sono immagini  inusuali, poiché è sempre stata fatta una pulizia efficace per evitare la diffusione di incendi, specialmente nelle zone in cui sono stati creati i percorsi.

“La struttura è stata sufficientemente coperta negli ultimi anni e fortunatamente gli ultimi incendi non avevano avuto risultati drammatici come quest'anno -sostiene Antonino Mantineo, consigliere d' della Scirin e presidente del CESV di Messina. Si ripropone il tema della prevenzione, ma essa non può dipendere dalla vigilanza della cooperativa. Il bene in sé deve essere curato dall'Amministrazione comunale. Abbiamo più volte segnalato la necessità di ripulire il percorso che porta al Forte, coperto di sterpaglie”.

Quello che però non torna è come mai quest'anno lo stato delle cose sembri decisamente peggiorato, tanto da essere andato perduto uno dei percorsi tematici creati dalla cooperativa.

“In realtà noi non abbiamo mai potuto tutelare tutti i percorsi -precisa Mantineo. La Cooperativa è composta da dieci persone che già si curano di aprire e chiudere la struttura, pulire le aiuole, organizzare gli eventi. Non si può vigilare su tutto. L'Amministrazione deve attivare misure preventive, creare dei punti d'acqua per le emergenze e rifornire al meglio quelli già esistenti. Non può essere certo la Cooperativa col secchio d'acqua o la pala e la terra a gestire l'emergenza”.

Insomma, responsabile o meno, la Cooperativa Scirin si difende così dalle accuse che le sono state mosse dopo l'incendio.

Indispensabile anche un lavoro di recupero delle piante ancora vive e degli alberi  attorno al forte, che pur non essendo state colpite dall'incendio soffrono il caldo degli ultimi giorni. “Vi sono luoghi in cui la natura sembra incontrare il sogno d'armonia del cuore degli uomini”, si legge sul web del forte. E il Parco Ecologico è davvero uno di essi.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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