#Palermo. Minacce al negoziante che denunciò i suoi estorsori, arrestato 54enne

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immagine di repertorio

Il 2 novembre del 2013, il titolare di un negozio di tendaggi, in zona Noce a Palermo, è stato  picchiato selvaggiamente a martellate perché si era rifiutato di pagare il pizzo. La Polizia, grazie alla denuncia della vittima, il 10 dicembre del 2013 con l'operazione Agrìon, arresta gli aggressori e decapita i vertici del Mandamento mafioso della Noce, dove si era verificato il pestaggio.

Inizia un calvario per l'imprenditore, infatti, non tardano ad arrivare le intimidazioni da parte di Calogero Di Majo, padre di Massimiliano, condannato a 16 anni di reclusione per l'aggressione.

Il 54enne, che era in carcere per altre ragioni, dall'8 agosto del 2014, data della sua scarcerazione, ha iniziato ad attuare nei confronti del negoziante una pressione psicologica fatta di sguardi, allusioni e minacce in puro stile mafioso, nonché di blitz improvvisi ed appostamenti nei pressi dell'esercizio commerciale.

L'uomo rivolgeva lo stesso trattamento anche ai parenti della vittima. “Anche il fortuito incontro all'interno di un supermercato, diventava propizio per rivolgere intimidazioni e propositi di vendetta” – aggiungono dalla Questura di Palermo.

I  poliziotti della Squadra Mobile di Palermo così, lo arrestano. L'uomo dovrà rispondere dei reati di stalking, aggravato dal metodo mafioso e inosservanza della sorveglianza speciale.

Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal GIP Ettorina Contino, su richiesta dei pubblici ministeri Francesco Del Bene, Amelia Luise e Gianluca De Leo.

 

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Armando Montalto

Tra la metà dei Novanta e i primi Duemila ha cambiato città, paese e occupazione con la rapidità di un colibrì. Insomma, questo quarantenne messinese, dopo aver fatto consegne a Canal Street, parlato in nome della UE, letto Saramago, tirato sassi sul Canal Saint Martin e bevuto fiumi di birra ha deciso. Tornare a casa, mettere su famiglia e la testa a posto. Oggi si divide tra libri, mare e famiglia. Intanto, prova a scrivere e a raccontare Messina.

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