#Palermo. I come Isgrò, alla Zisa il film sull’artista teorico della Cancellatura

 INVITO_I COME ISGRO'Venerdì 13 marzo, alle 20 e 30, a Palermo, al Centro Sperimentale di Cinematografia ai Cantieri culturali alla Zisa, sarà presentato in anteprima il documentario I Come Isgrò, di Nunzio Gringeri e Riccardo Cannella, allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Sarà presente Emilio Isgrò, che oltre ad assistere all'anteprima, terrà una masterclass aperta al pubblico nel pomeriggio alle 16, nella Sala Bianca del Centro Sperimentale. Introduce Sergio Troisi.

48D670BF-833A-4B97-A1C5-D6FB083E676BI Come Isgrò ricostruisce il percorso creativo di uno degli artisti italiani più riconosciuti a livello internazionale. Poeta visivo, pittore, scrittore, drammaturgo e regista, Emilio Isgrò, è considerato un grande innovatore del linguaggio artistico. Teorico della cancellatura, una reinterpretazione per sottrazione del linguaggio che da verbale si tramuta in linguaggio visuale e poetico. Isgrò ha cancellato enciclopedie, manoscritti, libri, mappe, pellicole cinematografiche, facendo di questa pratica il perno di tutta la sua ricerca originale.

Riccardo Cannella_Nunzio Gringeri
I registi Nunzio Gringeri e Riccardo Cannella

 “Negli anni '70 -affermano i registi Gringeri
 e Cannella- Isgrò progettò anche di girare un film da cancellare che si sarebbe intitolato La jena più ne ha e più ne vuole con Paola Pitagora ma il film per problemi produttivi non andò mai in porto”. A distanza di anni, in occasione delle riprese di questo documentario, Isgrò torna a confrontarsi con il linguaggio cinematografico e per la prima volta cancella anche un film, Il Gattopardo.

“Non sono un artista d'avanguardia –dice Isgrò. L'artista d'avanguardia vuol sempre dire qualcosa, imporre significati al mondo: e il nostro mondo, a forza di significare, alla fine non significa più nulla. Io non aggiungo significati alle cose, levo alle cose i loro significati. Tutti i significati, nessuno escluso. Anche così si combattono i tiranni, quelli palesi e quelli mascherati” – chiude Isgrò.

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