PalaGiustizia 2, il Consiglio punta alla Casa dello Studente

Consiglio comunale1Per il secondo Palazzo di Giustizia il Consiglio comunale punta alla ex casa dello Studente di via Cesare Battisti. Gli oltre 8 mila metri quadri sarebbero sufficienti per le necessità della giustizia cittadina, anche tenendo conto dell'avvio del processo telematico e del progressivo diminuire del cartaceo da conservare.

Durante la seduta aperta e straordinaria convocata oggi pomeriggio e alla quale hanno partecipato il sindaco Renato Accorinti, il vicesindaco Guido Signorino, il commissario straordinario della Provincia Regionale di Messina Filippo Romano, il presidente dell'Ordine degli Avvocati Francesco Celona e il coordinatore dei Giudici di Pace Clodomiro Tavani, dopo un lungo dibattito l'Aula ha approvato all'unanimità con 19 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto l'ordine del giorno del Palagiustizia satellite.

“Da oltre un ventennio -si legge nel documento- si discute dell'opportunità di dotare il sistema giudiziario della città di Messina, sede di Corte di Appello, di un Palazzo di Giustizia cosiddetto “satellite”, in aggiunta all'ormai satura sede storica in via Tommaso Cannizzaro. Lo stesso comune di Messina è costretto a sopportare costosi oneri di locazione per sopperire alla mancanza di uno spazio dedicato ad uffici quali la Sezione Lavoro presso la Corte di Appello, la Sezione Lavoro presso il Tribunale, l'ufficio del Giudice di Pace, il Tribunale di Sorveglianza, il Tribunale per i minorenni, l'U.N.E.P. e altri ancora per un importo che è complessivamente stimato in un milione 871.743,62 euro annui, mentre dall'inizio degli anni '90 giace inutilizzato un importante finanziamento ministeriale dell'importo di 17 milioni di euro che potrebbe essere utilmente impiegato per individuare un immobile adatto.

Durante la passata gestione commissariale si è riscontrata una positiva unità di intenti tra il Comune di Messina e gli altri attori istituzionali coinvolti nella vicenda (il Presidente della Corte di Appello di Messina, il Magnifico Rettore dell'Università di Messina e il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Messina) in relazione alla ristrutturazione e riconversione in Palazzo di Giustizia Satellite della Casa dello Studente di proprietà comunale e in passato gestito dall'Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario, ma da quest'ultimo già da diversi anni abbandonato dalla sua originaria destinazione.

Anche successivamente, su input del gruppo regionale dei DR, si è svolto un fra le istituzioni nel quale si è ribadita l'opportunità della scelta della Casa dello Studente come sede del Palazzo di Giustizia satellite -si legge ancora nel documento. Gli studi predisposti dalle istituzioni giudiziarie affermano che il fabbisogno effettivo per una cittadella giudiziaria adeguata a una realtà come quella di Messina è pari ad 8 mila metri quadri e da un'apposita perizia redatta dalla sezione tecnica del Dipartimento comunale al Patrimonio si rileva che la superficie utile complessivamente utilizzabile per la realizzazione della sede degli uffici giudiziari al posto dell'attuale Casa dello Studente sarebbe di 8 mila e 400 metri quadri e pertanto perfettamente rispondente alle esigenze.

Peraltro, occorre tenere conto dell'imminente avvento del Processo Civile Telematico e della progressiva scomparsa del cartaceo, circostanza che nel medio periodo consentirà senz'altro di scomputare dalla superficie effettivamente necessaria quella attualmente dedicata alla conservazione dei voluminosi fascicoli di causa. Il Rettore Pietro Navarra ha manifestato ampia disponibilità alla dismissione dei 200 posti letto della Casa dello Studente a condizione che l'Ateneo possa sopperire a questa rinuncia con il reperimento di un uguale o maggiore quantitativo di per gli studenti in un'altra parte della città.

Il commissario straordinario della Provincia Filippo Romano si è dichiarato disposto a cedere gratuitamente all'Università l'ex Hotel Riviera in viale della Libertà, che possiede peraltro le necessarie caratteristiche strutturali per la realizzazione di alloggi per studenti universitari, di gran lunga migliori rispetto a quelli esistenti alla Casa dello Studente (11 mila metri quadri di superficie e altri nove appartamenti direttamente collegati allo stesso).

A rafforzare questa ipotesi la presenza della linea tranviaria che eventualmente dovrà essere potenziata viste le esigenze la mobilità studentesca. Inoltre, riguardo la ristrutturazione di alloggi per studenti, esisterebbe un finanziamento presso l'assessorato regionale all'Istruzione di poco inferiore ai 2 milioni di euro per interventi in favore del diritto allo studio assolutamente utilizzabile in relazione all'utilizzo da effettuarne.

In alternativa al Riviera ci potrebbe essere la possibilità che l'Università ottenga la cessione dell'area dell'ex Ospedale Regina Margherita, per creare una vera e propria Città dello Studente.

Se il Comune realizzasse il secondo Palazzo di Giustizia alla Casa dello Studente, il risparmio di spesa per le casse comunali sarebbe più che evidente, mentre la vicinanza al Palazzo di Giustizia principale agevolerebbe gli avvocati e in particolare quelli giovani, che potrebbero facilmente affrontare più udienze al giorno e gestire più pratiche.

A quanto risulta, anche nella presente gestione amministrativa del Comune di Messina è stato avviato un dialogo tra le parti per giungere ad un accordo sulla soluzione Casa dello Studente, ma l' sembrerebbe aver chiesto di prendere ulteriore tempo per assumere determinazioni in merito. Tuttavia, non è più oggettivamente accettabile attendere altro tempo, tenuto conto che attorno al sistema-Giustizia ruotano a Messina migliaia di operatori e che la stessa cittadinanza messinese, in qualità di principali utenti, lamenta e riscontra quotidianamente l'insoddisfazione dell'attuale offerta di giustizia, anche e soprattutto a causa delle descritte carenze strutturali.

“Il Consiglio comunale invita e impegna il sindaco Renato Accorinti, previa e fatta salva rapida definizione delle questioni connesse alla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo n. 651 dell'undici ottobre 2011 a cui questa Amministrazione è tenuta ex lege a dare esecuzione, a volere assumere una posizione chiara e inequivocabile sull'annosa questione del secondo Palazzo di Giustizia che tenga conto, nel caso in cui non sussistano impedimenti dall'esecuzione della suddetta sentenza, della linearità delle considerazioni fin qui svolte e dell'ampia condivisione registrata sulla soluzione Casa dello Studente”.

Al sindaco Accorinti il Consiglio comunale chiede di “a farsi promotore di una riunione, alla presenza di tutti gli attori istituzionali fin qui menzionati, per addivenire alla formale e definitiva conclusione di un accordo tra pubbliche Amministrazioni che contempli, previa definizione delle necessarie procedure di cessione, la realizzazione presso la Casa dello Studente del secondo Palazzo di Giustizia, presso l'ex Hotel Riviera di una nuova Casa dello Studente e in ogni caso a manifestare la ferma volontà presso l'Amministrazione regionale affinché quest'ultima ponga in essere gli adempimenti di propria competenza in relazione sia all'utilizzo del finanziamento regionale disponibile per la realizzazione di una nuova Casa dello Studente sia, eventualmente, alla cessione in favore dell'Università di Messina dell'area dell'ex Ospedale Regina Margherita”.

Nel corso del proprio intervento Accorinti ha sottolineato che “sull'argomento del secondo Palazzo di Giustizia non ci sono parole, né giustificazioni per un'opera della quale si parla da ventisei anni. Vorrei però ricordare che l'attuale Amministrazione si è insediata sette mesi fa e fin dall'inizio ha avviato confronti con enti, ordini professionali e categorie competenti, riscontrando sul tema diversità di opinioni. La nostra Giunta è aperta a soluzioni alternative ed al coinvolgimento di tutte le forze cittadine, politiche e non, per definire quella che possa ritenersi la migliore senza concetti precostituiti”.

Lunedì 27 alle 10.30 il Consiglio comunale si riunirà in seduta aperta e straordinaria per trattare la problematica “Verso la Città Metropolitana dello Stretto”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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