Organizza l’omicidio della ex moglie e ingaggia dei sicari: la Polizia di Patti arresta 50enne
MESSINA. I poliziotti del Commissariato di Patti hanno eseguito l'ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo di 50 anni che da tempo poneva in essere condotte persecutorie nei confronti della ex moglie, arrivando persino a contattare dei malavitosi per farla uccidere. Le attività di indagine svolte dalla Polizia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti hanno portato all'arresto dell'uomo, già destinatario nel 2017 della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
La vicenda, infatti, ha avuto inizio nel 2016 quando l'uomo, sia durante il matrimonio che dopo l'interruzione della convivenza, adottò nei confronti dei familiare una serie di gravissimi comportamenti di violenze, minacce e vessazioni, tali da ingenerare nelle vittime uno stato di ansia e disagio. Le condotte, tenute con continuità e con l'unico intento criminoso di ledere l'integrità psico-fisica delle parti offese, richiesero l'intervento delle Forze dell'Ordine e dell'Autorità Giudiziaria, che aveva adottato una prima misura cautelare e che aveva poi condotto alla condanna in primo grado alla pena della reclusione.
Nel frattempo, nel 2018, la donna vittima di stalking fu contattata da una terza persona, che la mise al corrente dell'intenzione omicida dell'ex marito nei suoi confronti. L'uomo, secondo quanto riportato, avrebbe incaricato dei malavitosi affinché la uccidessero. In particolare, avrebbero dovuto simulare un incidente stradale e, qualora non fossero riusciti nell'intento, avrebbero potuto fare ricorso all'utilizzo delle armi. La stessa sorte sarebbe toccata all'avvocato che l'aveva assistita e difesa.
Inoltre, l'uomo avrebbe stabilito con i criminali anche la successione di atti da compiere: prima bisognava fare fuori l'ex moglie e poi il suo difensore e solo a lavoro ultimato l'uomo avrebbe proceduto al pagamento dei sicari. Quanto ricostruito è stato riscontrato dalle indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di Patti, che hanno accertato che l'uomo controllava gli spostamenti della donna anche attraverso un GPS installato sulla sua autovettura. Pertanto, a seguito degli elementi raccolti, significativi di un gravissimo e attuale pericolo di commissione dei reati minacciati dal cinquantenne, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Patti Federica Urban, il GIP presso il locale Tribunale Ugo Molina ha emesso il provvedimento della misura di custodia cautelare in carcere.