Oneri concessori: Ance Messina incalza il Consiglio Comunale

ediliziaLa delibera sugli oneri concesssori è ancora ferma in Consiglio comunale e il presidente di Ance Messina Salvatore Arcovito chiede interventi rapidi e risposte concrete per un comparto profondamente in crisi come quello edile.

“La delibera che prevede l'aggiornamento annuale, obbligatorio dal 1977 per legge, degli oneri di urbanizzazione e concessori -spiega Arcovito- dopo essere stata esitata dalla Giunta è bloccata da due mesi in Consiglio Comunale.

Il risultato è che restano in vigore gli importi fissati dal Croce a marzo 2013, che prevedono costi particolarmente gravosi. A Messina, infatti, prendendo come esempio le nuove costruzioni in zone A o B, gli oneri concessori ammontano a 35 euro al metro cubo, mentre a Catania sono 17,96, a Palermo 20,56. Per non parlare di Ragusa, dove si attestano su  7,30 euro: poco meno di un quinto rispetto alla nostra città.

Non vogliamo entrare nel merito delle scelte politiche -sottolinea Arcovito- ma il settore edile già soffre di una crisi senza precedenti che ha portato alla chiusura di centinaia di imprese, alla perdita del lavoro per migliaia di famiglie e non può tollerare ulteriori ritardi o tatticismi da parte di chi amministra la cosa pubblica.

Già un anno fa -ricorda Arcovito- avevamo incontrato l'assessore De Cola per chiedere un provvedimento che almeno applicasse oneri diversi a seconda della localizzazione degli interventi edilizi, ottenendo rassicurazioni che la Giunta avrebbe operato nel senso da noi auspicato.

In effetti, l'esecutivo esitato una delibera che prevedeva oneri diversi secondo le zone di localizzazione degli interventi riducendoli, ma alla fine si è scelto di renderla esecutiva solo dopo l'approvazione da parte dell'Aula. Quindi, sono ancora in vita le tabelle previste da Croce e adesso in Consiglio la decisione non è presa per non meglio identificati problemi burocratici.

Ancora una volta a farne le spese sono le aziende che vogliono realizzare investimenti produttivi e i privati cittadini che intendono investire anche solo per ristrutturare i propri immobili. Tra l'altro -aggiunge ancora il presidente di Ance Messina- chiediamo all'assessore e ai dirigenti il Dipartimento competente di confrontare le somme incassate dal Comune negli anni precedenti alla esecutività della delibera di Croce e quelle che sono entrate nelle asfittiche casse comunali dal marzo 2013 ad oggi e di rendere pubblica questa verifica per comprendere l'efficacia dell'applicazione di oneri così esosi”.

Ance Messina chiede che si individui una soluzione che “riduca ulteriormente gli oneri, portandoli magari al livello delle altre città siciliane” e chiede alla Giunta e al Consiglio Comunale di far prevalere “senso di responsabilità e attenzione al bene comune”. In assenza di risposte i costruttori messinesi minacciano ulteriori azioni che tutelino il settore edilizia locale.

Messina, 10 Luglio 2014

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