Nessun accordo tra Accorinti e Tinaglia, corsa in solitaria

Reset
La squadra di reset! (Foto Dino Sturiale)

Nessun accordo tra reset! di Alessandro Tinaglia e la squadra di Renato Accorinti. Per giorni le voci di un possibile accordo tra i due si sono rincorse, ma alla fine ciascuno ballerà da solo per conquistare la poltrona di sindaco di Messina.

Una decisione nell'aria già da un paio di giorni, anche se sabato scorso il gruppo di Accorinti aveva chiesto ancora qualche ora di riflessione.

Alla fine, durante la conferenza stampa di questa mattina organizzata da reset! è stato Tinaglia stesso a dare la notizia della soluzione salomonica: in prima battuta ognuno correrà per conto proprio e se uno dei due arriverà al ballottaggio, l'altro lo sosterrà.

“Quando due anni fa cominciammo il nostro percorso -dichiara Alessandro Tinaglia- decidemmo di mettere da parte tutte le differenze ideologiche che caratterizzavano i componenti il nostro movimento perché, ieri come oggi, avevamo un obiettivo comune: salvare Messina dal disastro di una classe politica e dirigente fallimentare ed autoreferenziale.

Decidemmo che reset! avrebbe costruito un nuovo modo di intendere la politica, distante dalle regole non scritte che hanno causato la situazione attuale. Sapevamo che la prima vera rivoluzione da attuare era quella culturale dunque.

Possiamo dire, con orgoglio, oggi che gli obiettivi prefissati due anni fa sono stati perseguiti con coerenza senza mai venir meno al principio che vuole Messina al centro del nostro lavoro. Un lavoro fondato sulla proposta e mai esclusivamente sulla protesta o sulla denuncia. Due anni fa come oggi credevamo che qualcuno che sappia come risolvere i problemi giganteschi dei messinesi ci voglia. Ed a questo ci siamo dedicati.

Non abbiamo lavorato intorno ad un “lider maximo” ma abbiamo viceversa costruito una squadra di persone competenti e perbene che hanno scelto di rompere quel che vede nella politica attiva solo chi ha interessi personali e “possiede pacchetti di voti”. La rivoluzione culturale quindi sta nell'aver fatto ciò che nella vita normale di tutti noi e tutti i giorni è scontato”.

Tinaglia ricorda come reset! abbia scelto i propri candidati a sindaco e vice sindaco a settembre dell'anno scorso, prima delle regionali, proprio per dimostrare la distanza dagli equilibrismi regionali o nazionali.

“Poi, dopo le elezioni regionali, fu un profetare di esperienze civiche -aggiunge Tinaglia. Esperienze purtroppo mascherate da civismo che, come dimostrano i fatto oggi, erano solo un tentativo della politica partitica di sdoganarsi per rifarsi una “verginità”. Insomma facciate nuove dietro edifici solidissimi ed antichi.

Gente giovane o nuova che si presta vergognosamente per interessi personali a salvare un sistema che ha distrutto Messina. La convinzione di questi signori è che i Messinesi siano incapaci di capire che chi non ha fatto nulla per decenni non ha altro interesse che non quello di gestire scientificamente il bisogno della gente”.

Alla luce anche delle transumanze da uno schieramento all'altro, immancabile l'affondo verso chi cambia casacca con disinvoltura. “Assistiamo giornalmente a chi è “nuovo” ma poi confluisce ed alimenta i partiti e quel sistema colpevole della disperazione dei messinesi -spieca ancora il candidato sindaco di reset!. La verità è che lo spirito che anima tutte queste esperienze è quello della collocazione e dell'interesse personale. In questo desolante scenario di grande degrado sociale non resta quindi che essere differenti “differenziandosi”.

“Differenziamoci” quindi dai partiti ma anche dai movimenti come il M5S che pur essendo composto da persone perbene, ha dimostrato di non avere la capacità e la competenza per dare alla città le risposte di cui necessita assolutamente”.

Per dare voce al cambiamento, a febbraio reset! e il movimento “cambiamo Messina dal basso” di Accorinti iniziano ad annusarsi per valutare la possibilità di allearsi per forzare i blocchi Calabrò-Genovese e Garofalo-Germanà.

“Pur essendo partiti per primi due anni fa -spiega Tinaglia- pur avendo lavorato e costruito il solo programma che prefigura una città possibile, pur essendo la sola realtà nel panorama politico cittadino ad avere già individuato le competenze specifiche e qualificate che comporranno tutta la squadra di governo e pur avendo chiuso la propria lista, ancora una volta abbiamo scelto la città.

Per tale ragione ero pronto a fare un passo indietro a favore di Accorinti, chiedendo però la condivisione e l'attuazione del programma del ME-Lab. Abbiamo provato a dimostrare che non tutti sono uguali e non tutti fanno politica per fini personali. Volevamo dare alla città un'opportunità e per farlo eravamo disponibili a mediare. Chiedevamo di unire le forze e fare sintesi. Questo non è accaduto.

La Città deve quindi sapere che reset! ed Alessandro Tinaglia ci hanno provato fino alla fine e che se la Messina non volterà pagina questa è una responsabilità che non ci potrà essere addebitata”.

Reset! non aggiunge commenti rispetto alla decisione di Renato Accorinti e del suo movimento, anche se sottolinea che “ancora una volta così come denunciammo già a febbraio dopo il primo tentativo di fare una sintesi delle esperienze civiche, viene fuori quell'incapacità culturale che rende impossibile stare assieme nell'interesse della Città facendo prevalere sempre e comunque altre logiche”.


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