#Milazzo. Racket alle Case popolari, sgominata la “banda del pizzo”
In manette una banda che terrorizzava gli abitanti di un complesso di case popolari.
I carabinieri del Nucleo Operativo di Milazzo agli ordini del tenente Cristian Letizia hanno arrestato tre milazzesi in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Fabio Gugliotta, su proposta della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto diretta dal procuratore Emanuele Crescenti e del titolare dell'indagine, il sostituto procuratore Alessandro Liprino, che concordavano pienamente con le risultanze investigative dei militari.
I tre arrestati, tutti milazzesi e già noti alle forze dell'ordine, accusati di estorsione, furto aggravato, lesioni personali aggravate e detenzione ai fini di spaccio di droga sono Giuseppe Maiorana (23 anni), Maurizio Piccolo (47 anni) e Christofeer Cusumano (24 anni).
Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate nel dicembre 2015 dal Nucleo Operativo di Milazzo dopo ripetuti episodi di aggressioni, minacce e furti subiti da un 32enne di Milazzo. L'esito delle indagini, supportate dall'estrapolazione di filmati con conseguenti minuziose individuazioni fotografiche, ha consentito di fare piena luce sulle attività criminali di un sodalizio, composto dai tre arrestati, dedito alla imposizione di un vero e proprio racket in un complesso di case popolari di Milazzo.
In particolare, l'inchiesta ha documentato le richieste estorsive subite dalla vittima per ottenere la restituzione di una bicicletta elettrica, del valore di 2.000 euro, nonché le reiterate violenze e minacce di morte patite dalla stessa per il mancato pagamento di quanto richiesto.
La richiesta, inizialmente di 100 euro, per avere indietro la bici elettrica rubata, nel tempo si è trasformata in una più chiara estorsione, con pretese superiori ai mille euro. Dopo che la bicicletta è stata in due occasioni rubata e restituita con il chiaro intento di estorcere denaro, il gruppo ha cominciato a chiedere direttamente il pizzo per “stare tranquillo” in quel complesso di case popolari.
Quando la vittima, spaventata e già gravata dalle indebite precedenti elargizioni di denaro si è rifiutata di pagare, è scattata l'aggressione a colpi di calci e pugni e addirittura con l'uso di un coltello a molla e un bastone di ferro. Nonostante la ferocia dei tre, la vittima è riuscita a cavarsela con lievi ferite e leggeri tagli di striscio.
L'indagine, suscettibile di ulteriori sviluppi, ha fatto emergere inoltre un clima di intimidazione instaurato dagli arrestati nei confronti di numerosi altri abitanti di quel quartiere, anch'essi vittime di analoghi furti e danneggiamenti.
Durante la perquisizione domiciliare a casa di Cusumano, i militari hanno anche rinvenuto e sequestrato 150 grammi di marijuana e 50 grammi hashish, abilmente occultati nel doppiofondo di un mobile della camera da letto. Maiorana e Piccolo sono in carcere, mentre Cusumano è agli arresti domiciliari.