Milazzo, cane sequestrato per abbaiare di notte: il caso finisce al Tribunale del Riesame

CaneUn caso singolare e destinato a far discutere è esploso a Milazzo, in provincia di Messina. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Sidoti, ha disposto il sequestro preventivo di un cane di grossa taglia, ritenuto responsabile di disturbare il riposo notturno dei vicini con i suoi latrati continui.

Il provvedimento, scattato dopo una -querela firmata da più residenti del quartiere, ha portato gli agenti della Polizia Locale di Milazzo a recarsi presso la villetta dei proprietari dell'animale — una coppia — per eseguire il sequestro. Il cane è stato quindi trasferito in un canile di Messina.

Secondo quanto emerge dalla querela, presentata il 4 novembre 2024, il cane sarebbe solito abbaiare in modo incessante sia di giorno che di notte, creando disagio e malessere, in particolare per alcune famiglie con minori. A nulla sarebbero valse le diffide inviate ai proprietari e i successivi sopralluoghi effettuati dalle forze dell'ordine.

Ma il sequestro ha subito sollevato polemiche e acceso il dibattito legale. Gli avvocati della coppia, Salvuccio De Pasquale e Alfio Chirafisi, hanno parlato di un “caso unico nel panorama giurisprudenziale italiano”. Secondo i legali, non esistono precedenti in cui un cane sia stato sequestrato per il semplice fatto di abbaiare in risposta a stimoli esterni, in un'abitazione indipendente e non in condominio.

I difensori hanno presentato opposizione e saranno domani davanti al Tribunale del Riesame, dove cercheranno di ottenere l'annullamento del provvedimento. “Mancano i gravi indizi di colpevolezza”, spiegano, sottolineando anche come il proprietario del cane sia stato, negli anni, oggetto di minacce proprio per la presenza dell'animale, senza mai però abbandonarne la custodia.

Il caso pone l'accento su un delicato equilibrio tra il diritto alla quiete pubblica e la tutela del benessere animale. In attesa della decisione del Tribunale del Riesame, la comunità resta divisa e il dibattito aperto: fino a che punto può spingersi il diritto al silenzio? E qual è il limite oltre il quale la presenza di un animale diventa “disturbo”?

Carmelo Amato

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