Metti una sera in scena

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Simona

Che io non sia un animale da palco, un'anchorwoman, una da red carpet, lo sapete tutti. Sono sempre stata l' fantasma, quella che c'è ma non si vede: la ghost writer, la ghost twittera, la ghost copy.

Ma, da due settimane, sono anche in televisione. Ho accettato di abbrustolirmi sotto il caldo dei riflettori, non solo perché l'autoritarismo dittatoriale del Direttore lascia poca scelta. Il reale motivo è presto detto: la signorina O'Hara che è in me ha subdolamente immaginato di poter, finalmente, movimentare il proprio immobilismo relazionale (che, come è noto, si trascina tra torrent, streaming e social network).

Proprio così: all'inizio di quest'avventura, pensavo (consapevole che a Messina, ogni giorno un uomo si sveglia e decide di candidarsi a sindaco) che magari qualche candidato belloccio e sdraiabile lo avrei incontrato e, complice la mia esagerata simpatia, avrei anche potuto far colpo, tra una vellutata di asparagi e una bavarese all'amaretto.

Ma, come Rossella è gabbata da Rhett, anch'io sono stata presa in giro dal destino. Mi accorgo bene presto, sfogliando i curricula, che tutti gli uomini che concorreranno alla carica di primo cittadino non possiedono, diciamo, quell'appeal magnetico che speravo.

Una bizzarra strategia di ottimizzazione delle risorse (acquisto di collant, fondotinta ipercoprente, tintoria agli abiti, tutorial per imparare a farmi lo chignon), mi spinge a indirizzare le mie attenzioni con finalità ludico-ricreative verso i giornalisti (anch'essi commensali e protagonisti del programma).

Scopro con disappunto che tutta la stampa è impegnata sentimentalmente, monogama, allergica all'adulterio anche solo dialettico. Eliminando anche i cameraman e i fonici per insormontabili divari anagrafici, il format non prevede –ahimè- alcuna opportunità di svago seduttivo o flirtaiolo.

Non mi resta che confidare nel pubblico: sai mai che qualche illuminato telespettatore resti incantato dal mio raffinato cinismo e dalla mia eccellente competenza grammaticale (sì è un appello e sì è una specie di endorsement)?

Il programma è “Indovina chi viene a cena?”. Va in onda su Tremedia, ogni mercoledì alle 19.30 e alle 2230. Per piacere, guardatelo. Quanto meno per non farmi sprecare lo chignon.

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