#Messina. Violenza sulle donne, vademecum della Cisl sui diritti delle vittime

violenza donneUna piaga sociale. Così è stata definita la violenza sulle donne nel dell'iniziativa Le donne in salute al di là del silenzio, promossa da Cisl Messina, FNP Cisl Messina e Anteas Cisl.

Obiettivo del sindacato, oltre all'informazione e al supporto, è l'evidenziare i diritti delle donne che hanno il coraggio di denunciare.

Come lo stesso segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese ha evidenziato, il decreto attuativo del Jobs Act introduce il congedo per le donne vittime di violenza che intraprendono percorsi di protezione.

“Le dipendenti del pubblico e del privato che subiscono violenza -ha sottolineato Genovese- hanno diritto ad astenersi dal lavoro per un periodo di tre mesi, anche non continuativo, interamente retribuito. È inoltre prevista la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, nonché l'opportunità di essere nuovamente trasformato in un rapporto di lavoro a tempo pieno”.

Tre sono i pilastri introdotti dalla Cisl nel suo impegno contro la violenza alle donne: prevenzione, protezione e punizione. Vi sono poi aspetti di ordine culturale come la comunicazione, la formazione e l'educazione di coloro che hanno un'immagine distorta della figura femminile.

La consigliera provinciale di parità Mariella Crisafulli ha sottolineato come la violenza contro le donne sia “una piaga sociale che rappresenta l'ultimo stadio della violenza che si esplicita prima in altri fenomeni”. A introdurre l'intervento della dottoressa Luisa Barbaro, ginecologa e responsabile dei Consultori Familiari Area Metropolitana e Jonica dell'ASP 5, Melania Gennaro, collaboratrice dell'Anteas Cisl. “Purtroppo -ha detto- la violenza è spesso accanto a ciascuno di noi, ma siamo troppo presi dalla vita quotidiana e non siamo in grado di rendercene conto”.

“Ascoltiamo le storie di violenza, ma non pensiamo mai possa essere qualcosa di vicino a noi -ha dichiarato la Barbaro. In Italia i femminicidi sono stati 124 nel 2012, 128 nel 2013, 177 nel 2014. E le violenze non sono solo fisiche, ma anche psicologiche. Una violenza che spesso è domestica e che resta sommersa”.

La dottoressa Barbaro ha poi illustrato anche il decalogo contro la violenza sulla donna. “Un reato mai giustificabile anche se avviene in famiglia. Un aspetto che rappresenta un'aggravante e non un'attenuante“. L'invito alle vittime è quello di non vergognarsi  e di confidarsi con amiche, parenti o con personale sanitario o sociale”.

I dati resi noti nel corso dell'iniziativa sono in grado di rendere maggiormente visibile la gravità della faccenda, tanto da rilevare che il 31,9% delle donne (quindi 14 milioni) tra i 16 e i 70 anni subisce ogni giorno violenze fisiche, sessuali o psicologiche. Nel 90% dei casi l'aggressore non è denunciato.

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