#Messina. Verso la sfiducia ad Accorinti: ha firmato anche Santalco

Giuseppe Santalco
Giuseppe Santalco

Un altro piccolo passo verso la sfiducia al sindaco Accorinti. Stamane il consigliere comunale Giuseppe Santalco ha firmato il documento depositato a luglio scorso da parte del centrodestra, prima firmataria Daniela Faranda, capogruppo NCD, e UDC. Con quella di Santalco le firme arrivano a quota 12, adesso ne servono altre 4 per portarlo in Consiglio Comunale. Per passare però serviranno 27 voti favorevoli sui 40 disponibili in Aula. Secondo Santalco, se tutto ciò si dovesse verificare entro la fine di febbraio, tra pochi mesi si potrebbe di nuovo tornare alle urne. “La misura è colma! -ha scritto il consigliere comunale in una nota. La responsabilità che da sempre ha contraddistinto la mia condotta in politica,oggi mi suggerisce (anzi mi impone) di apporre la mia firma alla dichiarazione di sfiducia già sottoscritta da diversi miei colleghi.

Questa decisione è maturata con sofferenza,ma anche con consapevolezza. Non ho nulla da rimproverarmi. Da avversario ho sostenuto il percorso dell'amministrazione sulle opzioni economiche-finanziarie. Non ho mai fatto mancare né la mia presenza né il mio contributo propositivo anche quando critico.
Il documento della sfiducia
Il documento della sfiducia

Non sono, tuttavia, più disponibile ad accettare e subire una crassa propaganda che getta fumo negli  occhi di tutti i cittadini né a rendermi complice di scelte scellerate, come quella da ultimo registrata con la chiusura di ben 38 scuole. Peraltro, la totale solitudine in cui desiderano amministrare  Accorinti e la sua squadra nella relazione con i governi regionali e nazionali non mi persuade affatto.

La visione sulla città deve essere condivisa. In questa direzione,continua a mancare ogni sensibilità intesa a coinvolgere tutte le categorie sociali e le forze politiche. Pertanto,  con questo atto desidero contribuire ad aprire un capitolo di discussione perché partiti e movimenti per un verso e tutte le altre Istituzioni per un altro, si esprimano compiutamente sulla opportunità o meno di mantenere in vita una esperienza drammaticamente deficitaria. Il mio -conclude Santalco- è in sostanza un invito a un momento di ampio confronto affinché il Consiglio Comunale si possa definitivamente esprimere, dopo aver ascoltato diffusamente la comunità in tutte le sue espressioni”.

 

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