#Messina. Uxoricidio Sperone, la ricostruzione degli inquirenti

 

Faouzi Dridi
Faouzi Dridi

La ricostruzione degli inquirenti dell'uxoricidio di Sperone. Ieri mattina si è presentato di buonora negli uffici del Commissariato Messina Nord, con lui le quattro figlie minori e le valigie delle bambine.

Ha chiesto di parlare con i poliziotti dell'Ufficio Immigrazione e a loro, che fino alla sera prima avevano lavorato fianco a fianco con la moglie, ha confessato il delitto. Ha dichiarato di averla presa a bastonate e di averla lasciata esanime all'interno dell'abitazione coniugale, consegnando ai poliziotti le chiavi dell'abitazione.

L'immediato intervento dei poliziotti delle Volanti e della Squadra Mobile ha purtroppo permesso di constatare la veridicità di quanto confessato e il decesso della giovane donna, Omayma Benghaloum, tunisina di 33 anni, che è stata trovata sul letto coniugale, coperta con un lenzuolo e con la testa fracassata.

Gli agenti dell'Immigrazione, hanno così realizzato che la giovane donna col velo che da un mese lavorava al loro fianco, tanto riservata quanto solare e sempre ben disposta nell'aiutare quanti ogni giorno fuggono dalle guerre e dalla fame, andando spesso anche oltre le mansioni affidatele, era stata di un'assurda brutalità.

L'uomo, Faouzi Dridi, nato in Tunisia 52 anni fa, è stato quindi accompagnato negli uffici della Squadra Mobile, dove è stato interrogato raccontando l'accaduto.

A suo dire la sera prima la moglie, che da circa un mese lavorava come mediatrice culturale e interprete di lingua araba e francese presso l'Ufficio Immigrazione della Questura, era rientrata tardi dopo aver partecipato alle procedure di identificazione dei migranti giunti in porto nel pomeriggio.

Al suo arrivo avevano avuto l'ennesima , poiché da tempo l'uomo voleva tornare in Tunisia con la famiglia o perlomeno portando con sé le figlie, cosa che la vittima aveva rifiutato fermamente più volte. Al culmine del litigio, incurante delle bambine che dormivano nella stanza accanto, l'uomo ha afferrato un bastone di legno e ha colpito la moglie, che si è accasciata sul letto.

A quel punto, disinteressandosi completamente della donna, ha riferito di essersi dedicato alle bambine, preoccupato dal fatto che una di loro avesse la febbre. Al mattino successivo, una volta constatato il decesso della donna, ha coperto il corpo con un lenzuolo, preparato i  bagagli per le figlie e con loro, si è recato al Commissariato.

Il tunisino è stato arrestato e condotto nel carcere di Messina Gazzi. Le bimbe, di 12, 8, 4 e 2 anni, sono state affidate a una casa famiglia.

 

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