#Messina. Un’accolta di gentiluomini, 150 anni del Circolo Agatirso di Naso

Circolo Agatirso NASOIn occasione dei centocinquant'anni del Circolo Agatirso di Naso, domani, domenica 23 agosto, alle 19 nel Chiostro dei Minori Osservanti sarà presentato Un'accolta di gentiluomini.

Il libro, curato dal Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, è firmato da Giovanni Minutoli, architetto, dottore di ricerca e professore a contratto delle Università di Firenze e Pavia.

L'introduzione del volume è curata da Fauzia Farneti, docente di storia dell'architettura presso la scuola di architettura dell'Università di Firenze, la presentazione è di Fortunato Lo Presti, presidente del Circolo, mentre la prefazione è di Stefano Bertocci, corresponsabile scientifico dell'opera.

 Un'accolta di gentiluomini, tramite documenti inediti, corrispondenze familiari, racconta delle vicende sociali e urbane della casina di compagnia Agatirso in Naso. Il testo, edito da Edifir nella collana Disegno, rilievo e progettazione, inoltre comprende anche un ampio saggio introduttivo di Anna Pellegrino studiosa dell'Università di Padova.

Storia particulare, quella del Circolo Agatirso che intercetta gli avvenimenti cruciali della grande Storia, attraverso le peculiari personalità e le azioni politiche e strategiche dei soci del Circolo, famiglie che si riunivano liberamente fin dal ‘200 e fino al ‘700 nell'Accademia degli Audaci e poi fondare, nel 1865, l'Agatirso.

“Tra vocazione alla libertà e profondo senso di responsabilità l'accolta di gentiluomini del Circolo Agatirso ha rappresentato, nei decenni, una classe dirigente capace di guardare ben oltre il territorio cittadino e di battersi, con enorme anticipo e spesso con voce isolata, per realizzare le opere in grado di promuoverne lo sviluppo e il futuro” – spiegano gli organizzatori. Un protagonismo per molti versi rivoluzionario ante litteram. Il Circolo, tra l'altro, è stato chiuso d'imperio dal regime fascista per la ostinata cultura liberale dei suoi associati. La libertà è però un segno distintivo dell'intera cittadinanza nasitana, esemplificata nel motto del patrono San Cono libera i devoti e la patria dalla peste, dalla fame, dalla guerra e dalla tirannide dominazione. Questo attaccamento alla Libertà, peraltro, ha consentito alla cittadina l'affrancamento dal potere feudale nel 1786, circa trent'anni prima della sua soppressione, parallelamente alla Rivoluzione Americana e tre anni prima della Rivoluzione Francese.

La presentazione, in collaborazione con il Comune di Naso, sarà tenuta da Giuseppe Giordano, docente di Storia della filosofia presso il Dipartimento di civiltà antiche e moderne dell'Università degli Studi di Messina, con la partecipazione di Minutoli, del presidente del Circolo Lo Presti e del sindaco Daniele Letizia.

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