#Messina. Sedicesimo giorno senza acqua, le accuse del sindaco di Calatabiano ad Accorinti e AMAM

Giuseppe Intelisano, sindaco di Calatabiano
Giuseppe Intelisano, sindaco di Calatabiano (foto da facebook)

A passare per il cattivo che ha impedito l' al luogo della frana che ha distrutto la conduttura dell'acquedotto Fiumefreddo e assetato Messina dal 24 ottobre scorso non ci sta. E così Giuseppe Intelisano, il sindaco di Calatabiano, comune del Catanese attraversato dalla conduttura che rifornisce di acqua il capoluogo peloritano, mette i puntini sulle “i”.

Da quanto dichiara a Live Sicilia, a provocare la frana sarebbe stata “la condotta e non il contrario”. Secondo il geologo del Comune di Calatabiano, la frana sarebbe stata provocata dalla rottura del tubo, avvenuta la mattina del 24 ottobre, poco dopo le 10.

Ma Intelisano non le manda a dire neanche al suo omologo di Messina Renato Accorinti, che lo aveva accusato di avere messo un'ordinanza che vietava l'accesso ai luoghi della frana, impedendo così ai tecnici dell'AMAM di accedere al e intervenire tempestivamente.

Totalmente diversa la versione di Intelisano, che sostiene che già domenica 25 ottobre, dopo una con la Protezione civile, gli uomini dell'Azienda Acquedotto di Messina erano stati autorizzati ad accedere ala zona interdetta.

L'AMAM ha delle responsabilità precise -accusa il sindaco Intelisano. Se vuole scaricare le colpe su altri lo capisco ma noi non potevano entrare in un'area di loro competenza per la presenza della condotta. Negli anni non hanno mai fatto manutenzione e infatti non sapevano nemmeno dove si trovasse il tubo“.

Carmelo Amato

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