#Messina. Sbarco migranti del 13 aprile, arrestato scafista somalo

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Il 13 aprile scorso, intorno alle 13.30, è arrivata a Messina la nave della Guardia di Finanza Monte Cimone, con a bordo 237 migranti di diversa nazionalità, recuperati in precedenza nel Canale di Sicilia dal pattugliatore Dattilo della Guardia Costiera.

I migranti erano stati soccorsi in mare in due momenti diversi, il primo dei quali riguardava un gommone intercettato in acque internazionali con 105 migranti a bordo, tra cui 27 minori, tutti di nazionalità subsahariana.

La Guardia di Finanza ha individuato il possibile scafista del natante in un diciottenne somalo. L'individuazione è stata confermata grazie alle indagini successive congiunte tra le Fiamme Gialle e la sezione specializzata della Polizia, sotto la Direzione della Procura della Repubblica di Messina.

Dalle numerose testimonianze acquisite sono emerse precise responsabilità di Mohammed Ali nella conduzione del natante e nella chiamata dei soccorsi. Il giovane è stato sottoposto a fermo di Polizia, successivamente convalidato il 16 aprile.

Dalle attività investigative svolte, ancora in corso, si è delineato un quadro preciso in ordine all' dell'illecito traffico di esseri umani: i migranti sentiti hanno narrato infatti di essere stati sottoposti a gravi e ripetute violenze e minacce, anche con uso di , nel momento in cui erano condotti dai trafficanti nei luoghi di imbarco in Libia e fatti salire sui natanti e qualcuno di loro sarebbe anche stato ucciso. Su tali fatti sono ancora in corso accertamenti finalizzati a individuare eventuali complici dell'organizzazione in territorio nazionale.

 

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