#Messina. Roberto Speranza battezza l’Area Riformista del PD

Da sinistra: Peppe Grioli, Roberto Speranza, Domenico Siracusano
Da sinistra: Peppe Grioli, Roberto Speranza, Domenico Siracusano

“C'è una coincidenza di destino tra la tenuta del Paese e la tenuta del PD”. E' questo il cuore dell'intervento di Roberto Speranza, capogruppo dimissionario dei democratici alla dei Deputati. Intervenuto a Messina per il varo di Area Riformista a livello provinciale, Speranza arriva in riva allo Stretto in un momento delicatissimo della sua esperienza politica.

Classe '79 si trova a guidare il gruppo parlamentare più numeroso della storia repubblicana, nella condizione non facile di essere leader della più importante componente della minoranza del Partito Democratico. Dopo le scintille sul Jobs Act, partita nella quale insieme all'ex ministro del lavoro Cesare Damiano ha svolto un'estenuante funzione di mediazione in parte tradita dal premier, Speranza ha rotto sull'Italicum.

Preso atto dell'indisponibilità di Renzi ad apportare modifiche alla legge elettorale, il capogruppo del PD ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico all'assemblea del gruppo parlamentare pochi giorni prima della tappa messinese.

Schivo con la stampa, ha glissato anche nel corso dell'intervento dal palchetto di Santa Maria Alemanna. “Non intendo fare polemiche mentre il premier si trova negli Stati Uniti a rappresentare tutti noi” ha dichiarato. Con questo profilo di grande responsabilità Speranza ha manifestato con determinazione la propria preoccupazione per un sistema politico, quello italiano, nel quale “fuori dal PD esistono solo forze antisistema”.

Per questo, secondo il politico lucano, il Partito Democratico deve svolgere a pieno il proprio ruolo di forza progressista. “È inimmaginabile -chiarisce- un PD senza sinistra”. Spiegando quindi che questa sfida, oltre che nelle posizioni di Area Riformista, sta in provvedimenti che caratterizzino fortemente l'azione di governo, a partire da “una misura universale contro la povertà”.

E quindi passaggi sulla buona politica come impegno civile e sulla buona amministrazione come antidoto alla condizione del Mezzogiorno, al quale “non servono politici con capacità taumaturgiche, ma virtù antieroiche”. A conclusione dell'intervento, Roberto Speranza passa il testimone al gruppo che sta organizzando Area Riformista a livello provinciale: “ragazzi per bene, che ci mettono la faccia per costruire cambiamento vero”.

Prima di lui a tratteggiare il profilo di questa nuova componente locale del PD è stato Domenico Siracusano, che ha spiegato che “oggi non nasce una nuova corrente ma una area nazionale che vuole offrire un contributo di idee e proposte per rafforzare il PD messinese e tenerlo legato alle sue radici di partito riformista e di centrosinistra”.

Non a caso i riformisti messinesi lanciano Cantiere della Politica, una scuola politica ideata e coordinata da Maria Flavia Timbro, diretta a giovani e amministratori per offrire strumenti teorici e pratici.

A presentare invece un quadro dettagliato della condizione socio-economica della provincia di Messina è Peppe Grioli, che ha rappresentato la “necessità di una visione nuova dello sviluppo del territorio a cui la politica messinese deve sapere offrire rappresentanza”. Siracusano preannuncia quindi una serie di incontri nei circoli e nei Comuni  per radicare Area Riformista.

Tra gli interventi nel dibattito anche quello del candidato sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Maria Teresa Collica, che a fatto innervosire non poco il deputato regionale PD Filippo Panarello, che con rara coerenza in riva al Longano sostiene un'altra candidatura.

A salutare la neonata Area Riformista quindi Giacomo D'Arrigo e Alessadro Russo per i renziani, Ciccio Barbalace per i LabDem, Antonio Saitta e un intervento dei lavoratori della scuola, che della crescente protesta contro i provvedimenti del Governo Renzi hanno investito Speranza.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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