#Messina. Ponte sullo Stretto, Renzi: “Prima o poi si farà, ma dopo aver sistemato le strade in Sicilia”
Torna il tormentone del ponte sullo Stretto. Renzi lancia l'amo, giusto per tenere buoni i sostenitori della megaopera, ma mette le mani avanti. “Sicuramente sarà fatto prima o poi. Ma prima portiamo a casa i risultati di opere incompiute” ha dichiarato il presidente del Consiglio ai microfoni di Isoradio.
Il ponte “dovrà essere anche per i treni ad alta velocità, ma bisognerà capire costi e tempi”, che ancora non è possibile quantificare. “Prima devono finire i lavori sulle strade in Sicilia e Calabria -spiega Renzi- perché alcuni tratti sono indecenti”.
Altro paletto è quello del completamento della Salerno-Reggio Calabria, che il presidente del Consiglio ribadisce sarà ultimata il 22 dicembre, incurante dell'inevitabile ironia con la quale questa promessa è stata acclta. Stando ai dati forniti dal Codacons, nel 2014 le opere pubbliche incompiute sono 868: ben 176 in più rispetto all'anno precedente. Dato questo, che la dice lunga e che rinvia a tempo indefinito l'apertura dei cantieri del ponte.
“Iniziamo a mettere a posto le strade di Sicilia, perché se non riusciamo a unire catania con Messina e Palermo di che cosa parliamo? -ha sottolineato Renzi a Isoradio. “In prospettiva non ho niente contro il ponte sullo Stretto, l'importante è capire costi e tempi”.
La premessa del presidente del Consiglio (prima completiamo la rete viaria siciliana e calabrese e la Salerno-Reggio Calabria) non può che rasserenare chi ritiene che il ponte sullo Stretto sia un'opera inutile, dispendiosa e devastante per l'ambiente. Perché a dispettto delle promesse, l'esperienza in tema di opere pubbliche italiane è tale che consente ai nopontisti di dormire sonni tranquilli per i prossimi 40 anni.