Messina, l’Aktion T4 in versione peloritana tra errori, tentativi di rimediare e pasticci in Aula
MESSINA. Da Santi Alligo a Rossana Carrubba, passando per Antonio Le Donne. I problemi con gli ultimi segretari generali del Comune di Messina sembrano una costante nella gestione della città dopo l'uscita di scena di Filippo Ribaudo, dal 2018 commissario straordinario della Città Metropolitana in sostituzione del Consiglio provinciale. La Carrubba si è insediata a ottobre dell'anno scorso e da allora sembra ci sia stato un crescendo di errori. L'ultimo in ordine di arrivo è la richiesta inviata ai dirigenti in merito “alla presenza in servizio di numerosi dipendenti che a causa di disturbi del comportamento gravi, evidenti e ripetuti, si ritiene che abbiano un'inidoneità psichica permanente assoluta e relativa al servizio. Al fine di procedere all'avvio del procedimento di verifica dell'idoneità al servizio si chiede di comunicare i nominativi del personale assegnato che presenti le caratteristiche citate”.
Insomma, glissando sull'uso disinvolto della lingua italiana della nostra, in queste poche righe è messa nero su bianco una richiesta di segnalazione di dipendenti con presunti disagi psichici (ma diagnosticati da chi?). Una sorta di lista di proscrizione degna dell'Aktion T4, il programma nazista di eugenia.
E la toppa messa dopo la legittima levata di scudi contro il segretario generale è peggiore del buco, visto che la Carrubba dichiara di essersi mossa in osservanza “di una legge posta a tutela dei lavoratori” e di avere “avviato il procedimento di verifica dell'idoneità psico-fisica al servizio. In attuazione dell'art. 55 octies del D. lgs n° 165/01, il D.P.R. n.171 del 27 luglio 2011 all'art. 3 prevede la procedura da adottare per la verifica dell'idoneità al servizio, anche ad iniziativa dell'amministrazione”.
Pur sottolineando che nella sconcertante nota inviata ai dirigenti di queste due normative non c'è traccia, resta il fatto che entrambe non prevedono in alcun modo la lista richiesta, ma demandano ai dirigenti la possibilità di segnalare eventuali problemi dei singoli lavoratori. L'ente quindi, può sì verificare lo stato di salute del dipendente, ma solo quando c'è un peridio lungo di malattia oppure se si verificano dei comportamenti che denotino comportamenti psichici ripetuti e gravi prima di concedere un ulteriore periodo di malattia. Iter, questo, che non risulta il segretario generale abbia rispettato. E viene da chiedersi, da cosa sia scaturito questo apparentemente improvviso desiderio di conoscere lo stato della salute mentale dei lavoratori comunali.
Tra l'altro, il silenzio del sindaco De Luca sulla vicenda è emblematico di una sua estraneità e allora viene da chiedersi cosa ci sia davvero dietro la nota inviata ai dirigenti. E nel caso in cui fosse un'iniziativa del segretario generale, qual è la norma che le attribuisce un simile potere? In attesa di conoscere la risposta, i rumors di Palazzo Zanca raccontano il malumore di molti dipendenti per presunte umiliazioni negli uffici o trasferimenti presumibilmente punitivi.
Lo scollamento tra la Segreteria Generale e l'esecutivo è ancora più evidente in Consiglio comunale, dove più volte si sono registrate posizioni diverse tra il sindaco e la Carrubba, con quest'ultima che in Aula contraddiceva precedenti dichiarazioni di De Luca. Tra gli errori più rilevanti, quelli relativi alla stabilizzazione dei precari a dicembre scorso e le bocciature di alcune delibere presentate incomplete, per non parlare del pasticcio dei pagamenti degli stipendi dei lavoratori della messina social city.
In questo clima, impossibile non citare quanto pubblicato il 23 ottobre 2017 dal giornale online PippoGalipòNews quando la Carrubba era segretario comunale del Comune di Taormina e quest'ultima sembra abbia dichiarato in un'aula di tribunale: “No, non accetto critiche ai miei atti, chi non ci sta si rivolga al TAR Io rispondo solo alla legge”. Il resto della notizia lo si può leggere qui. Noi ci limitiamo a sottolineare i diversi “non ricordo” riportati nel giornale online.
Tornando all'incarico che la Carrubba ha a Palazzo Zanca e alle modalità di svolgimento dei suoi compiti, a una nostra specifica richiesta di commento al sindaco De Luca, il sindaco ha commentato che “Il direttore generale non fa altro che le previsioni normative. Per quanto riguarda questa situazione, è da molti anni che nel Comune di Messina non si procede all'adeguamento della situazione tra quanto previsto dalla dotazione organica e profili professionali. E anche quello che è l'idoneità o la non idoneità dei dipendenti. Quindi è stato richiesto attraverso l'indirizzo della Giunta perché ci sarà la rideterminazione della dotazione organica, che porterà alla modifica di centinaia di profili professionali e l'abolizione di alcuni posti non servono più e di conseguenza anche quella che dovrà essere una rispondenza tra le qualifiche assunzionali e il lavoro effettivamente svolto dai singoli dipendenti. Noi non stiamo facendo altro che procedere secondo quelle che sono revisioni normative, piaccia o non piaccia. Poi, la forma potrà anche essere discutibile, ma al di là della forma il contenuto non è altro che quello delle disposizioni richiamate dalla nota del segretario generale”.
Sarà, ma non possiamo non ricordare non solo che tra le tante delibere bocciate dal Consiglio comunale c'è anche quella del baratto amministrativo, cassata dall'Aula perché pare facesse riferimento a normative abrogate, ma anche che quando si è trattato di approvare il Bilancio Consuntivo 2018 il sindaco ha chiesto la trattazione d'urgenza e puntualmente è stato contraddetto dal Segretario Generale, che ha reso un parere al Consiglio sconfessando di fatto l'istanza del primo cittadino.