Messina, la Guardia di Finanza sequestra beni per oltre 10 milioni di euro all’imprenditore La Valle
Dopo circa due anni di indagini, nel febbraio 2018, poi confermata in appello a gennaio 2019, a carico dell'imprenditore e' arrivata una sentenza di condanna a 13 anni per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, violenza privata, gioco d'azzardo, reati fiscali, usura e lesioni. La Valle avrebbe imposto la collocazione delle apparecchiature presso gli esercizi commerciali della zona e garantito agli esercenti accondiscendenti di poter godere della protezione mafiosa del clan. La protezione si realizzava anche attraverso servizi di vigilanza e ronde notturne: alcuni titolari di sale giochi, colpiti da furti, anziche' rivolgersi alle forze di Polizia per denunciare chiedevano l'intervento di La Valle che era in grado di assicurare la restituzione delle somme rubate. Emblematico del potere dell'imprenditore e del suo clan il caso del violento pestaggio di un cliente cinese, “colpevole” di essere stato fortunato: per sua sventura si era trovato a giocare nel momento in cui la macchinetta videopoker, manomessa con appositi software, avrebbe garantito una vincita “non autorizzata” dal gruppo mafioso. La Valle poteva disporre di grosse risorse finanziarie, anche rese accessibili agli esponenti del clan, per il suo ruolo di “cassiere”. Per evitare i sequestri inoltre l'imprenditore mafioso si serviva di fidati prestanome. Dalle indagini e' emersa una situazione di assoluta sproporzione tra i redditi leciti e il patrimonio accumulato.
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