#Messina. Il PD? In stato di riflessione permanente
Ormai in casa PD hanno perso il conto di quante volte nel corso del suo mandato, iniziato nell'ottobre 2013, Basilio Ridolfo, segretario provinciale del partito, abbia rassegnato le dimissioni o si sia preso “qualche giorno per decidere il da farsi”.
Della riunione di domenica pomeriggio nella storica sede dei DS messinesi, non trapela molto.
Convocata su richiesta della componente Cuperlo che fa capo al deputato regionale Filippo Panarello, a causa delle intemperanze dell'AreaDem che avrebbe rotto la “gestione unitaria” specie sul caso Milazzo, ha visto la partecipazione del segretario regionale Fausto Raciti e del suo responsabile all'organizzazione Antonio Rubino.
Sembra che il copione sia stato molto simile a quello delle precedenti puntate di una saga che prosegue da quasi due anni. Di certo si sa che i dirigenti del PD si ritroveranno tra qualche giorno, pare venerdì 13, scegliendo il più classico dei titoli della filmografia horror.
Soliti personaggi e solita trama, secondo molti. Qualche altro lascia intendere di una divaricazione di posizioni tra i deputati Pippo Laccoto e Filippo Panarello, con il primo nel ruolo di ricucitore e il secondo pronto insieme ai suoi, con in testa Antonio Saitta, a rompere il tenue equilibrio.
Altri raccontano di un Giacomo D'Arrigo infastidito per le critiche piovutegli addosso a causa di alcune sue recenti uscite sulla stampa. Sbrigativi invece i genovesiani. A rinnovare la fiducia a Ridolfo per riprendere l'attività dei coordinamenti franco rinaldi in persona.
Di quale attività si tratterebbe è lecito chiedersi perché, insediati dall'ottobre scorso, non sembra abbiano prodotto un granché. Registrati gli interventi di Alessandro Russo e Peppe Grioli che con diversi toni, più decisi quelli del secondo, hanno chiesto il superamento della situazione di stallo verso organismi legittimati da un nuovo congresso. Nulla di nuovo rispetto a posizioni già più o meno note.
L'elemento di novità, che avrebbe spiazzato pure Ridolfo è l'atteggiamento di Raciti. Il segretario regionale ha criticato quello provinciale per non aver provveduto al tesseramento 2014 ma, soprattutto, per avere lasciato intendere che adesso sta ai “messinesi risolvere le questioni di Messina”.
Difficile dire cosa accadrà tra una decina di giorni. Ridolfo sembra all'angolo e gli attori principali della partita provinciale, per motivi diversi, sono logorati da due anni di palude. Certo è che un partito che nei principali Comuni della provincia marcia diviso (emblematico è il voto plurimo su un atto fondamentale come il Piano di Riequilibrio del Comune di Messina) difficilmente potrà essere unificato da operazioni a tavolino.
Resta poi da capire fino a quando Rifolfo è disponibile a permanere in una condizione ai più incomprensibile. L'elemento che lascia esterrefatti molti osservatori è rappresentato dalla lentezza con la quale si sta affrontando una condizione che appare oggettivamente emergenziale. Nuova puntata venerdì 13. Appunto.