#Messina. Favismo, divieto di coltivazione in via Malatesta
Con ordinanza del sindaco Renato accorinti, per un caso di un minore affetto da favismo, è stato disposto, con decorrenza immediata, il divieto assoluto di coltivazione di leguminose fresche (fave e piselli) per un raggio di 300 metri in linea d'aria e la vendita in forma sfusa, per un raggio di 150 metri, dall'abitazione di residenza dello stesso, in via Carlo Malatesta n. 3-B.
E' prevista anche l'estirpazione e la distruzione delle piantagioni di leguminose già sviluppate, eventualmente presenti nella zona. Con il medesimo provvedimento è stato confermato il divieto assoluto di coltivazione di leguminose fresche anche nei pressi della scuola elementare di Minissale, mentre è stato revocato in prossimità della ex residenza del minore, in via Consolare Valeria n. 50.
La vendita di leguminose fresche, preconfezionate in sacchetti sigillati, nel raggio di 150 metri dall'abitazione e dalla scuola, può essere effettuata solo a condizione che nell'esercizio commerciale, anche ambulante, sia esposto, bene in vista, un cartello che segnali al cittadino a rischio di crisi emolitica da favismo la presenza nel locale di leguminose fresche. Nei confronti dei contravventori è prevista la denuncia all'Autorità giudiziaria (art. 650 del Codice Penale). Si ricorda che in tutti gli esercizi cittadini che commercializzano fave e piselli freschi, è obbligatorio apporre bene in vista ed all'ingresso dei locali, idonei cartelli che riportino in modo visibile, chiaro e leggibile, la dicitura “Attenzione zona rischio di crisi emolitica da favismo derivante dalla vendita di leguminose fresche (fave e piselli) sfuse”, come previsto dal provvedimento sindacale n. 59 del 23 marzo 2012.