#Messina. Emergenza rifiuti, Santoro: “Intervenga l’Esercito”

Rifiuti_immondizia_Minissale_4_8_2016_sicilians2Emergenza igienico-sanitaria nel rione Minissale a causa della mancata raccolta dei rifiuti, che si accumulano per giorni prima che i mezzi di MessinAmbiente intervengano per raccoglierli. A denunciarlo il consigliere del II Quartiere Rosario Santoro, che in una nota si appella alle massime autorità cittadine, chiede anche l'intervento dell'Esercito ed evidenzia  “la gravissima problematica della pulizia e igiene urbana nella nostra città, certo non è una novità  e nemmeno  il primo caso come si sa bene. Però la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso è relativa al sito RSU nei pressi dell' comprensivo Giacomo Leopardi a Minissale, sotto le abitazioni di persone ammalate che non possono aprire le finestre per il fetore nauseabondo che emanano i rifiuti lasciati da giorni e giorni laddove prima erano collocati i cassonetti. A questo, si aggiunge la presenza di decine di insetti di vario genere che svolazzano tutt'intorno nonché da topi e blatte che scorazzano liberamente. 

Nell'abitazione soprastante la postazione RSU -aggiunge il consigliere Santoro- nei pressi dell'ingresso della scuola, abita una signora anziana alla quale è stato trapiantato il fegato. Tutte le postazioni RSU di Minissale sono stracolme e la spazzatura è tutt'intorno, mentre lungo le vie si nota la presenza di suppellettili, erbacce e spazzatura varia”.

Stando così le cose, il consigliere di Quartiere si chiede se Messina è una città civile. “I responsabili dell'igiene pubblica -domanda- innanzitutto il sindaco Renato Accorinti, l'assessore all'Ambiente Daniele Ialacqua, i dirigenti comunali e i responsabili di MessinAmbiente si rendono conto che stanno lasciando una città allo sbando?”. Santoro chiede di valutare attentamente questa situazione e se non sia pensabile eventuali dimissioni di “alcuni rappresentanti degli organi politici preposti, visto che non si è capaci di gestire l'ordinaria amministrazione” e si appella alla Prefettura e alle Autorità sanitarie per le valutazione del caso e anche l'eventuale ricorso all'Esercito.

 

 

 

 

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