Messina e provincia, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di arma: i Carabinieri arrestano due persone
Nella giornata di ieri, nell'ambito dell'operazione denominata “Periferie Sicure”, finalizzata ad implementare il senso di sicurezza nel capoluogo peloritano, con particolare obiettivo del contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti, i Carabinieri del comando provinciale di Messina, con il supporto dei militari della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, hanno arrestato due messinesi. Si tratta del 55enne Z.A. ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e del 53enne B.S. responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti edetenzione di arma clandestina. Nello specifico i militari dell'Arma, hanno perquisito l'abitazione del 55enne Z.A., a seguito della quale rinvenivano oltre un kilogrammo di sostanza stupefacente del tipo marijuana, circa 100 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, due bilancini di precisione, vario materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente e la somma in contanti di 1.710 euro, ritenuta provento dell'attività di spaccio. Per tale motivo, il 55enne è stato arrestato in quanto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Sempre nella mattinata di ieri, i Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto hanno perquisito anche l'abitazione del 53enne B.S., nel corso della quale hanno rinvenuto circa 19 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana ed un bilancino di precisione, nonché una pistola calibro 22, illegalmente detenuta. Il 53enne è stato, quindi, arrestato poiché ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di arma clandestina. Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato. I due arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, in regime degli arresti domiciliari, nell'attesa di essere processati con rito direttissimo.