#Messina. Domani l’incarico per l’autopsia di Lavinia Marano

carabinieri_policlinico_messinaL'incarico per l'autopsia di Lavinia Marano, la puerpera morta al Policlinico il 23 settembre scorso, il giorno dopo avere partorito il primo figlio, sarà conferito domani mattina ai medici legali Elvira Ventura e Antonio Chiantera. Intanto, continuano senza sosta le attività dei carabinieri per raccogliere ogni altro possibile elemento che possa risultare utile a fare piena luce sulla vicenda. Martedì scorso i militari sono tornati al Policlinico ed hanno escusso numerose persone, per ricostruire nei minimi dettagli cosa sia successo e cosa sia stato fatto quella notte. Ogni particolare è considerato estremamente importante, anche gli esatti orari in cui sono stati allertati i medici, prese le varie decisioni e attuate le procedure sanitarie. Ieri, invece, i carabinieri hanno eseguito nuovi sopralluoghi presso la struttura e le varie sale del di viale Gazzi, che sono state minuziosamente ispezionate alla ricerca di riscontri e nuovi spunti per corroborare la corposa documentazione già acquisita agli atti dell'indagine in corso.

Ieri è stato notificato dai carabinieri della Stazione di Messina Gazzi l'ultimo avviso di garanzia per il decesso di Lavinia Marano. La donna era stata trasferita da Ostetricia al reparto di Terapia Intensiva Cardiovascolare a causa delle gravi complicazioni sorte dopo il parto cesareo, effettuato nel tardo pomeriggio del giorno precedente. I familiari della donna, assistiti dagli avvocati Nunzio Rosso e Giovanni Caroè, il giorno stesso in cui si è consumata la tragedia hanno presentato una formale denuncia ai carabinieri, che coordinati dal Sostituto della Repubblica Rosanna Casabona hanno immediatamente provveduto al sequestro della salma e di tutte le cartelle cliniche.

In tutto gli indagati sono 13: si tratta di tutti coloro che quel giorno hanno, a vario titolo, preso parte alle diverse fasi della vicenda, dal momento del parto a quello del decesso, passando per i due interventi chirurgici eseguiti durante la notte: il primo per tamponare l'emorragia all'utero e il secondo per l'asportazione di quello stesso organo.

 

 

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