#Messina. Disordini alla festa patronale di Barcellona, in 2 ai domiciliari

Filippo Maggio
Filippo Maggio

BARCELLONA POZZO DI GOTTO Due ai domiciliari, altri 2 con l'obbligo di al Commissariato di Polizia e divieto di dimora nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto per altri 3.

Questi i provvedimenti della magistratura per i disordini avvenuti durante la festa patronale di San Sebastiano a gennaio dell'anno scorso riguardanti 7 persone. Per tutte l'accusa è di violenza privata aggravata.

Arresti domiciliari per Filippo Maggio (1945) e Orazio Maggio (1972),  divieto di dimora a Barcellona Pozzo di Gotto per Domenico Maggio (1974), Giuseppe Mariano Maggio (1980) e Giovanni Crinò (1974) e obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per Salvatore Maggio (1960) e Franco Tindaro Triolo (1963).

Nelle prime ore di oggi i carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP Danilo Maffa nei confronti di 7 persone accusate di avere provocato gravi disordini in occasione della festa patronale di San Sebastiano dell'anno scorso tra il 19 e il 20 gennaio.

A condurre l'indagine il sostituto procuratore della Procura della Repubblica del Tribunale di Barcellona Fabio Sozio, che ha ricostruito i fatti.

Maggiori dettagli saranno forniti durante la conferenza stampa convocata al Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina.

 Aggiornamento 13.22 

MAGGIO_Orazio“I fatti sono ben noti a tutta la popolazione barcellonese -spiegano dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina– perché destarono molto scalpore e impedirono il sereno svolgimento dei festeggiamenti in onore del patrono San Sebastiano. Nei giorni antecedenti alla festa del 2014, i venditori ambulanti hanno protestato contro la scelta dell'amministrazione comunale di modificare la tradizionale ubicazione delle bancarelle nel centro cittadino, vietando gli spazi di via Roma e di piazza Duomo e assegnando le postazioni in strade limitrofe.

Gli ambulanti che si sono rifiutati di allestirle e hanno attuato un sit-in di protesta davanti al Municipio e in piazza Duomo, dove avevano anche attivato una raccolta firme contro la decisione della Pino. Molteplici sono stati i tentativi di mediazione tra l'amministrazione comunale e gli ambulanti in protesta, con interessamento anche del prefetto di Messina Stefano Trotta e dell'arcivescovo Calogero La Piana, ma non si arrivò a nulla.

Domenica 19 gennaio, intorno alle 18.30, mentre nel centro di Barcellona erano  in corso i festeggiamenti, un gruppo cospicuo di venditori ambulanti, una quarantina, si diresse verso il parco Oasi, dove si stava svolgendo una fiera di antiquariato e artigianato locale.

Irruppero tra gli espositori dell'artigianato pretendendo dai commercianti presenti come gesto di solidarietà alle loro proteste che spegnessero le illuminazioni degli e andassero via, boicottando di fatto la festa già in corso e minacciando gli espositori.

Gli ambulanti, forti del cospicuo numero, con prepotenza imposero lo spegnimento dell'illuminazione e quando qualcuno riallacciò la corrente elettrica a gruppi elettrogeni propri, strapparono i cavi di illuminazione minacciando di “far saltare tutto per l'aria”. Impauriti, molti commercianti andarono via, rinunciando anche il giorno successivo alla vendita dei propri prodotti.

Le indagini accurate e la raccolta delle dichiarazioni dei presenti, intorno a 90, ha consentito di individuare i responsabili. Considerata la gravità dei fatti commessi, la pericolosità dei soggetti, la loro inclinazione a delinquere con precedenti specifici in materia e soprattutto il pericolo di reiterazione del reato, la Procura della Repubblica ha avanzato richiesta di misura cautelare pienamente accordata dal G.I.P. del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto.

 

 

 

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