#Messina. Debiti per 30 anni: 14 sì per il Piano di Riequilibrio

votazione_piano_riequilibrio_30-9-2016_siciliansCon 14 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astenuti il Consiglio comunale ha dato il via libera al Piano di Riequilibrio trentennale, con il quale si pagheranno oltre 500 milioni di debiti fino al 2047. Il sì è arrivato dal centrodestra e da 3 accorintiani: Carlo Abbate, Piero Adamo, Cecilia Caccamo, Carlo Cantali, Daniela Faranda, Francesco Pagano,  Maurizio Rella, Ivana Risitano, Giuseppe Santalco, Nora Scuderi, Donatella Sindoni, Pippo Trischitta e benedetto Vaccarino. Hanno votato no Nino Carreri, Gaetano Gennaro, Antonia Russo e Daniele Zuccarello, astenuti la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile e Angelo Burrascano. Assenti Pio Amadeo, Claudio Cardile, Andrea Consolo, Simona Contestabile, Giovanna Crifò, Nicola Cucinotta, Carmelina David, Pippo De Leo, Lucy Fenech, Libero Gioveni, Pietro Iannello, Nino Interdonato, Rita La Paglia, Franco Mondello, Pieluigi Parisi, Mariella Perrone, Mario Rizzo, Santi Sorrenti e Fabrizio Sottile. Ancora da approvare il Conto Consuntivo 20015 e il Bilancio Previsionale 2016. Nei prossimi anni si vedrà se la scelta di evitare la dichiarazione di dissesto sia stata davvero quella giusta per la città.

Il voto di oggi pomeriggio è stato preceduto ieri dalla dura presa di posizione dei presidenti dei VI Quartieri rispetto al comportamento dell'amministrazione Accorinti. “Esprimiamo il nostro profondo senso di smarrimento e di sgomento nell'apprendere la notizia che la nuova, ulteriore rimodulazione del Piano di Riequilibrio istruito dall'Amministrazione sarà incardinata per la discussione e la repentina votazione entro la giornata di domani (oggi, ndr) senza che, essendo uno strumento di programmazione economica e finanziaria pluriennale, non sia stato trasmesso – pure nella esiguità dei tempi concessialle Circoscrizioni cittadine per l'espressione dei relativi pareri di competenza, che, sebbene non vincolanti, pure sono obbligatori secondo il corpo regolamentare del Comune di Messina.

Al netto delle considerazioni meramente procedurali, che pure rischiano di rendere invalida la votazione del Consiglio comunale, intendiamo sottolineare alla cittadinanza come questo passaggio alle Circoscrizioni sia stato dimenticato dalla Giunta ancora una volta: già in occasione della prima modifica al Piano di Riequilibrio, tale omissione fu superata grazie al grande senso di responsabilità dei Quartieri cittadini che, per non inficiare la validità dell'iter di approvazione, si riunirono immediatamente e, pure senza poter esaminare politicamente i contenuto delle modifiche, espressero comunque nei tempi il proprio parere.

Questa ulteriore dimenticanza testimonia l'inadeguatezza e l'impreparazione della Giunta comunale, che non può non conoscere le previsioni dei regolamenti comunali. Una impreparazione che è ulteriormente certificata nella mancanza di trasparenza circa i contenuti delle modifiche apportate al Piano di Riequilibrio, che non sono conosciute e non sono note, tenute in una condizione di segretezza che totalmente ribalta quelle ispirazioni alla “trasparenza assoluta” della macchina comunale che pure a parole il Sindaco e gli esponenti della Giunta ad ogni piè sospinto propugnano.

Un atto politicamente gravissimo che, ribadiamo, deve rendere noto alla città la improvvisazione e lo stato di confusione in cui ormai versa l'Amministrazione cittadina.

Cogliamo l'occasione per esprimere l'ennesima delusione in relazione alla ormai tradizionale discordanza tra i bei concetti espressi dagli esponenti della Giunta e i fatti concreti: si era detto in occasione dell'approvazione dell'ultimo bilancio previsionale che sarebbe stato l'ultimo ad essere approvato in tempi ristrettissimi ed a scatola chiusa, senza poter vagliare le singole voci o senza poter far suggerire ai Consigli circoscrizionali delle modifiche delle varie voci. Si enunciò il principio per cui il previsionale del 2016 sarebbe stato approvato dando la possibilità di esprimersi a seguito di adeguata informazione sui suoi contenuti. Parole vuote.

A fine settembre si deve ancora approvare il Bilancio consuntivo del 2015 e i termini per l'approvazione di un bilancio previsionale per il 2016 sono ormai talmente ridotti che, per l'ennesima volta, esattamente – anzi, forse pure in tempi minori e in condizioni più emergenziali – come accadeva durante i mandati delle precedenti Giunte della città, detto bilancio previsionale sarà approvato sicuramente in poche ore, senza conoscerne le linee guida, senza poterlo discutere e discuterne con la città, con tutte le conseguenze sulla vita reale e sulla pelle dei cittadini, come solo a titolo di esempio testimonia la impossibilità di affidare adeguatamente il servizio di pubblica illuminazione in città, contribuendo al disagio e all'estremo pericolo in cui versano ormai ogni sera le strade della città, oscure e a rischio per chi vi si trova a transitare proprio per la pessima condizione di impianti che non possono essere gestiti con le giuste risorse. L'ennesima, triste, incolmabile delusione che rende – se mai vi  fosse ancora bisogno di ulteriori esempi – questa Giunta inadeguata ed impreparata a gestire i difficili momenti che Messina sta vivendo”.

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