Messina, celebrazione in grande stile per il 60° anniversario del passaggio della Fiamma Olimpica

MESSINA. Si è celebrato ieri, in una straordinaria giornata di sport dal grande valore simbolico, il 60° anniversario del passaggio della Fiamma Olimpica da Messina e nei comuni jonici, il clou della serie di iniziative varate dal Comitato promotore presieduto da Piero Chillè, accompagnato da Carlo Lo Schiavo, Domenico Calabrò, Giovanni Rizzo, Caterina Oteri, Josè Gambino, Giuseppe Restifo. Ospite d'onore Giancarlo Peris, l'ex mezzofondista noto per essere stato l'ultimo tedoforo ai Giochi di Roma del 1960. Partita dal Tempietto Olimpico “Tysandros” di Giardini Naxos alle 11, la fiamma olimpica è stata trasportata via mare davanti alla chiesa di San Pancrazio. La staffetta, a cui hanno dato vita complessivamente oltre 180 tedofori, tra i quali il judoka Elios Manzi, che ha partecipato nel 2016 ai Giochi di Rio de Janeiro, si è mossa tra l'entusiasmo generale, nel segno di una tradizione tramandata di generazione in generazione. Dopo aver attraversato Taormina, Letojanni, Forza D'Agrò, Sant'Alessio Siculo, Santa Teresa di Riva, Furci Siculo, Roccalumera, Nizza di Sicilia, Alì Terme, Itala Marina, Scaletta Zanclea, Capo Scaletta, Giampilieri Marina, Briga Marina, Santa Margherita, Galati Marina e Mili Marina, è giunta quindi a Messina Sud/Tremestieri, Pistunina, Contesse, Gazzi/Zir, Atm Messina e Piazza Cairoli fino all'arrivo posto alla Passeggiata a Mare. Il tutto è stato coordinato da Antonello Aliberti fino a Scaletta e da Gabriele Rinaldi (Torre Bianca) da Giampilieri alla Città dello Stretto. Al Largo Batteria Masotto è avvenuta l'attesa accensione del tripode, a opera dell'ex presidente provinciale del CONI Giovanni Bonanno, dopo il suggestivo passaggio, di mano in mano, tra i tedofori del 1960, l'uno accanto all'altro. Presenti le autorità religiose, monsignor Mario Di Pietro in rappresentanza dell'Arcivescovo di Messina e monsignor Vincenzo D'Arrigo. L'assessore alle Politiche sportive del Comune di Messina Francesco Gallo ha scoperto la lapide commemorativa in marmo, che è stata affissa anche negli altri centri coinvolti, con su scritto: “Per questo mare dal nome antico e celebre per memorie passò venendo da Olimpia e da Atene la fiaccola destinata ad ardere sotto il cielo di Roma nei giorni delle Olimpiadi del 1960”. La cerimonia finale, presentata da Silvana Paratore, è stata impreziosita dall'esibizione del corpo di ballo a cura di Mariangela Bonanno e Alice Rella, ispirata al fauno danzante ed alle olimpiadi greche. Due targhe celebrative sono state consegnate, inoltre, a Giancarlo Peris e all'ex arbitro Rosario Lo Bello, il cui padre, l'indimenticato Concetto, fu il primo tedoforo in terra italiana alle Olimpiadi del 1960. Momento conclusivo il trasferimento della fiaccola, a bordo della paciota del Circolo ricreativo Riviera Pace presieduto da Carmelo Recupero, e dell'omaggio floreale alla stele della Madonnina del .