#Messina. Caos Ente Teatro, Saija getta la spugna e si dimette

the-end-SiciliansChe il periodo degli idilli fosse finito già da un pezzo era cosa ben nota, a dispetto dei sorrisi di circostanza in pubblico. Ma il muro di no contro il quale si è infranta la sua proposta di una seconda stagione estiva all'Arena di Furnari con la previsione di un investimento di un milione di euro per ottenere un guadagno di meno di 150mila euro (evidentemente non pago del disastro di quella dell'anno scorso) ha portato il soprintendente dell'Ente Teatro di Messina Nino Saija a rassegnare le proprie dimissioni.

Una decisione, quella di Saija, che arriva dopo una dura lettera dei direttori artistici di musica e prosa Giovanni Renzo e Ninni Bruschetta nella quale lamentavano i mancati pagamenti delle compagnie in cartellone l'anno scorso, quelli dei quali invece beneficia non si sa bene a che titolo Micha Van Hoecke e il fatto che dei 10 spettacoli in cartellone proposti da Saija nessuno è prodotto dall'Ente Teatro, mentre ancora non c'è traccia del Consuntivo 2015 e del Bilancio Previsionale 2016.

Dura presa di posizione anche dai sindacati, con la Fisascat Cisl che in una lunga nota definisce “singolare e preoccupante il comportamento del CdA del Teatro Vittorio Emanuele assunto con la delibera n° 17 adottata in 18 aprile scorso. Il CdA, anziché di implementare la stagione artistica avvia la Stagione dello stipendificio. In questa delibera prevede l'istituzione di uffici temporanei, l'utilizzo di perdonale proveniente da altri enti, il conferimento di incarichi a soggetti esterni, a docenti, ad Enti di Formazione per avviare attività formative di supporto e tutoraggio e per questo impegnando già una somma di 60 mila euro, al conferimento di incarichi a titolo gratuito personale in quiescenza per gli ambiti amministrativi, economico-finanziario, personale, programmazione strategica, marketing, , appalti, formazione, promozione e altri eventualmente individuati.

Invece di implementare le attività teatrali, l'Ente avvia una Stagione di stipendificio, con incarichi e consulenze e dimentica che sul fronte del personale sono ancora aperte questioni legate al reinquadramento ed all'applicazione piena del Contratto Collettivo di Lavoro Regionale“.

 

 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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