#Messina. All’Horcynus Festival i Persephon Trio con “Transeuropae Hotel”

Gaetano Giunta
Gaetano Giunta e Sargis Ghazaryan

 

Suggestioni al confine tra cinema, letteratura, poesia e musica sabato 1 agosto all'Horcynus Festival, con una produzione musicale d'autore, il concerto “Transeuropae Hotel” del Persephon Trio, performance musicale su spezzoni dell'omonimo film di Luigi Cinque, premiato al Roma Indipendent Film Festival, al Sulmona Film Festival, menzione speciale a Rio de Janeiro e Salvador Bahia.

Dalle 22.30 sul palco con vista sullo Stretto sale il Persephon Trio, una delle formazioni musicali più interessanti della scena musicale europea, composta da Luigi Cinque (polistrumentista, regista, musicista di frontiera, riconosciuto universalmente come inventore del “transgenico), Lucilla Galeazzi (una delle voci regine del Mediterraneo, amatissima in Francia, autrice insieme a Moni Ovadia del progetto “Cantiamo cantammo e canteremo. Canti per l'uguaglianza”) e Fausto Mesolella (storico chitarrista degli Avion Travel, collaboratore di moltissime star del rock e del jazz,). Insieme a loro, tre ospiti a sorpresa: Giancarlo Parisi alla zampogna a paro cromatica e zi flute, Luca Recupero al marranzano e Giacomo Farina al tamburello.

Incontri e contaminazioni, com'è ormai tradizione per la sezione “Musica Nomade” dell'Horcynus Fest, in uno che attraversa in modo disinvolto e consapevole la canzone popolare, il jazz e il rock, sfiorando talora territori di musica più propriamente contemporanea. Ma c'è spazio anche per la parola poetica e la narrazione, con un repertorio pronto ad assecondare la condizione psico-ambientale e a rispondere alle emozioni suscitate nel pubblico.

Horcynus Festival 2Il concerto sarà anticipato alle 21 dalla proiezione del film “Il fascino indiscreto dell'amore” di Liberski (2014, 100'), ispirato al best seller “Né di Eva né di Adamo” di Amélie Nothomb. Un romanzo autobiografico tra i più amati dell'autrice belga-giapponese, che racconta col suo stile inconfondibile la sua relazione vagamente amorosa con un giapponese, sullo sfondo di una travolgente passione per il Paese della sua infanzia.

Si è conclusa, intanto, la sezione del festival dedicata al Paese ospite, l'Armenia. Da un passato doloroso con ferite ancora aperte a un oggi vivace e in pieno fermento, l'Armenia è stata raccontata attraverso la sua storia, la sua cultura e la sua arte. Senza dimenticare la lunghissima tradizione di intrecci e scambi con l'Italia meridionale, e Calabria in primis.

Tra gli ospiti della manifestazione l'ambasciatore della Repubblica d'Armenia in Italia Sargis Ghazaryan. “Il Festival è stato sicuramente il più importante evento nel sud Italia, con concerti, mostre, rassegna cinematografica e presentazione di libri, dedicato quest'anno al Genocidio, alla nostra civiltà, ai 3000 anni della nostra storia e al Nagorno Karabakh -ha detto l'ambasciatore. A Messina non ci si è fermati alla commemorazione: si è celebrato il presente armeno, la sopravvivenza e la resilienza del nostro popolo e il consolidamento della nostra Repubblica, la Repubblica d'Armenia, che è la miglior risposta a qualunque intenzione genocidaria.

Al Festival sono stati affrontati temi valoriali comuni a tutti i popoli e che rendono particolarmente vicine Sicilia e Armenia nella lotta per il riconoscimento della verità storica, nella prevenzione dei crimini contro l'umanità anche attraverso la certezza della sanzione, ma anche temi etici come i conflitti di interesse. Questa missione accomuna il mio popolo, le istituzioni siciliane e il percorso di ricerca della Fondazione Horcynus Orca”.

 

 

 

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