#Messina. Alleati di Accorinti? Il PD prende le distanze dal commissario Carbone

L'Aula consiliare di Palazzo Zanca
L' consiliare di Palazzo Zanca

Dopo lo scivolone di ieri del commissario del PD di Messina Ernesto Carbone, che ha parlato di alleanza con Accorinti, arrivano le precisazioni dei gruppi del Partito Democratico di Palazzo Zanca.

“Con riferimento alla nota del Commissario del PD messinese -scrivono i capigruppo Paolo David (PD), Giuseppe Santalco (Felice per Messina) e Francesco Pagano (Progressisti Democratici)– ci corre l'obbligo puntualizzare, ferma restando la linea politica delineata, alcuni passaggi contenuti in seno alla predetta nota.

Il Partito Democratico e le liste civiche a esso collegate, sin dall'insediamento dell'attuale amministrazione si sono  posti in maniera responsabile a sostegno della città, senza fare mai fine a se stessa, ma sempre guardando a ciò che era bene approvare per evitare di collassare ulteriormente il già asfittico sistema finanziario del .

Abbiamo messo a disposizione dell'amministrazione anche le risorse politiche-amministrative riconducibili al PD per evitare di emarginare a livello nazionale e regionale una amministrazione che, purtroppo, nel proprio dna non ha alcuna capacità di interloquire politicamente né con i partiti presenti in Consiglio né con la società civile messinese.

Abbiamo sempre vigilato in Consiglio apportando un contributo fattivo all'approvazione di delibere legittime e sostenibili. Siamo stati propositivi nel fare e nei comportamenti d'Aula, mantenendo spesso  il numero legale, soprattutto su atti di vitale importanza dal punto di vista finanziario.

Ciò lo abbiamo sempre fatto con grande spirito di responsabilità per dare un contributo nel tentare di risollevare le sorti finanziarie del Comune. A ciò purtroppo non ha corrisposto di contro un leale e aperto riconoscimento del ruolo del PD in seno al Consiglio da parte del sindaco e della Giunta.

Per questi motivi ribadiamo fortemente che non siamo stati né intendiamo essere assolutamente alleati con questo sindaco e questa amministrazione, da cui prendiamo le distanze dal punto di vista politico.

Al momento il sindaco può diventare interlocutore politico con i gruppi consiliari del PD solo se riconoscerà i propri errori gestionali e quelli di alcuni assessori, ammetterà l'incapacità di governare e gestire una macchina amministrativa complessa come quella del Comune di Messina e si confronterà in Aula su un serio e articolato programma di sviluppo per la città.

Se ciò non avverrà, è chiaro che non vedendo a breve alcun cambio di rotta che dia il segno di un nuovo impulso, partendo dalla coalizione che ha partecipato alle ultime elezioni amministrative, avvieremo entro poco tempo un serio ed articolato ragionamento politico con le forze politiche alleate e con le associazioni della società civile per individuare insieme, senza apriorismi, un percorso che possa portare a far nuovamente votare i cittadini messinesi per il rinnovo del civico consesso con l'indicazione di un nuovo sindaco”.

 

 

 

 

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