#Messina. Accorinti a Radio 24: “Quartieri hot e droga legalizzata”

Renato Accorinti, sindaco di Messina il primo giorno a Palazzo Zanca
Renato Accorinti, sindaco di Messina il primo giorno a Palazzo Zanca

Quartieri hot, droga legalizzata (e non solo quella leggera), parolacce all'indirizzo del Governo Renzi e Berlusconi definito “don Minchia”. Intervistato a Radio 24 durante la trasmissione La Zanzara da Alessandro Milan e Oscar Giannino, il sindaco scalzo Renato Accorinti è un fiume in piena e le sue parole sono rilanciate da Ansa e da alcuni quotidiani nazionali. E così, mentre la città fa i conti con le montagne di rifiuti, i bilanci ancora da approvare, i servizi sociali a pezzi, la mobilità che arranca e un buco nei conti di oltre 500 milioni di euro, il primo cittadino ha trovato il tempo per spigare l'Accorinti-pensiero. “A Messina un quartiere a luci rosse lo farei, perché no? Molto meglio il quartiere hot che tutto quello che succede per le -ha dichiarato. Ognuno deve avere la libertà di usare il proprio corpo. Questa cosa va rispettata totalmente, poi è ovvio che la donna non va sfruttata. Se oggi potessi decidere di aprire i bordelli e togliere le puttane dalla strada lo farei”.

Idee chiare anche su droghe e affini. “Non ho mai fumato una sigaretta normale. In India mi sono ritrovato in un posto dove c'era un rituale e mi sono fatto un cannone, ma in Italia no. Legalizzerei la droga leggera, su questo non c'è alcun dubbio. E poi in India i novantenni fumano la marijuana, per loro è come bere un bicchiere di vino da noi. La marijuana fa meno male dell'alcol e in alcuni casi può fare bene. Legalizzerei anche la cocaina. Ovviamente, aiutando le persone dipendenti con un percorso di uscita. E poi con la legalizzazione bruciamo gli affari della mafia che hanno inquinato tutte le altre cose”.

Sul ponte, suo vecchio cavallo di , non lesina nulla, neanche le parolacce. “Il ponte? Il governo ci ha rotto i coglioni, almeno Berlusconi ha una sua coerenza. Nella sua follia totale aveva detto che voleva farlo. Prendeva in giro tutto il mondo, ma era coerente. Renzi prima era contrario, poi favorevole, adesso non si capisce. Berlusconi è un megalomane, per lui chiaramente il ponte rappresentava qualcosa di enorme, lui è don Minchia e per questo pensa di fare le cose migliori del mondo. Ma almeno il nemico lo riconosci. Nel caso di Renzi, non riesci a capire chi hai di fronte. Spero che quella di Matteo Renzi sia una battuta, anzi lo sarà sicuramente”.

Al referendum costituzionale del 4 dicembre voterà “no secco, come farò da sindaco a fare pure il senatore?”, dimenticando che il suo mandato si concluderà comunque a giugno 2018 e che i miracoli non si ripetono. Rispetto ai Rom, Accorinti puntualizza che “rubano molto meno dei siciliani mafiosi. Molto meglio loro di tutti quei siciliani mafiosi e collusi con la mafia o di quei politici che in modo lucido hanno devastato l'Italia”.

Alle 00.18 il sindaco Accorinti ha inviato la propria versione dei fatti, per quanto incompleta, in merito al proprio intervento a Radio 24. Quando la nota arriverà dall'Ufficio stampa di Palazzo Zanca saremo lieti di pubblicarla. 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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