“Mediterraneo in Costituzione”: al via l’Horcynus Festival 2014

locandina WEB HorcynusFestL'estate messinese si appresta ad essere arricchita dall'interessante offerta culturale dell'Horcynus Festival, la cui dodicesima edizione si terrà tra dal 2 al 7 agosto negli spazi del Parco Horcynus Orca di Capo Peloro sotto la direzione artistica di Franco Jannuzzi in collaborazione con Massimo Barilla, Giacomo Farina e Caterina Pastura.

Quello scelto per l'edizione 2014 è un tema di forte . Il titolo “Mediterraneo in Costituzione”, come spiega Gaetano Giunta, il presidente della Fondazione Horcynus Orca, nasce da una riflessione sull'enorme disparità tra sponda nord e sponda sud di questo mare, oggi teatro di flussi migratori di proporzione epica che proprio da queste enormi differenze socio-economiche sono generati.

Eppure, secondo Giunta, “in questo quadro così complesso e problematico esistono anche segnali di speranza: la generatività degli artisti e degli intellettuali indipendenti, una nuova consapevolezza e la ricerca di nuovi ruoli da parte delle donne, il processo di costruzione della democrazia in Tunisia, lo sviluppo di iniziative (a cui sta partecipando anche la nostra Fondazione) capaci di mettere in relazione forme solidali di economia civile con le piazze dell'indignazione”.

Da questa riflessione nasce la programmazione del Festival, che partirà il 2 agosto alle 20.30 con la proiezione del documentario “L'ultima frontiera”, il primo girato all'interno dei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), che mostra i retroscena del controllo sui migranti da parte delle frontiere italiane, oltre a stralci di vita quotidiana all'interno dei centri.

Nella stessa serata sono previsti il dibattito con il regista Alessio Genovese, la consegna del premio Horcynus Orca alla comunità di Lampedusa e il concerto in prima assoluta Nemas canta Kunsertu: l'ensemble musicale Nemas eseguirà il repertorio della storica band messinese Kunsertu, conosciutissimi in particolare per il brano Mokarta. Il concerto si inserisce nella sezione Musica Nomade, curata da Giacomo Farina.

Domenica 3 agosto sarà la volta dell'incontro con il blogger Gianluca Solera, autore del libro Riscatto Mediterraneo, per una conversazione intitolata “Popoli in fuga dalla guerra, destinazione: Europa”.

La serata del 4 agosto sarà nuovamente dedicata al cinema con una retrospettiva su Pier Paolo Pasolini. Saranno proiettati La Ricotta (uno dei quattro episodi del film Ro.Go.Pa. G del 1963), il documentario Sopralluoghi in Palestina e il film Il Vangelo secondo Matteo, di cui ricorre quest'anno il cinquantesimo anniversario dell'uscita, il tutto accompagnato da un incontro con Graziella Chiarcossi, cugina di Pasolini.

Sempre all'interno della sezione cinematografica, nei giorni del Festival si succederanno le proiezioni di La mia classe, film con Valerio Mastandrea sulla vita scolastica di una classe di immigrati, e i tre titoli appartenenti al filone intitolato dagli organizzatori “Immanente Trascendente”, dedicata alle modalità cinematografiche di trattare l'elemento sacro-mistico: Ida di Pawel Pawlikowski, The Tree of Life di Terence Malick e La doppia vita di Veronica di Kieślowski.

A questi si aggiungono i due documentari The Silent Chaos di Antonio Spanò (che racconta il Congo segnato da anni di guerra civile) e Nato prematuro di Enzo Cei (ambientato in un reparto di neonatologia),e i lungometraggi Padre Vostro di Vinko Bresan, Locke di Steven Knight e Solo gli amanti sopravvivono, ultimo film di Jim Jarmusch.

La sezione teatrale, diretta da Massimo Barilla, si concentra sulle nuove drammaturgie dell'area dello Stretto e prevede il 7 agosto la messinscena di Bar della compagnia Scimone-Sframeli, mentre venerdì 8 sarà la volta di Mana Chuma Teatro con lo spettacolo Longa è a jurnata. Entrambi gli spettacoli hanno come tema centrale quello della precarietà esistenziale e raccontano figure alla ricerca disperata di una via d'uscita e della costruzione di un percorso di vita diverso.

A completare il del festival gli quotidiani con la striscia letteraria Trasbordi, durante la quale ogni sera saranno letti brani che raccontano l'attraversamento dello Stretto di Messina come metafora del fenomeno migratorio. La rosa dei brani scelti spazia dal testo di riferimento della Fondazione, Horcynus Orca di Stefano Arrigo, alle parole di altri autori come Vittorini, Consolo, Pasolini, Cattafi e contemporanei come Perrella, Zumbo e Vitarelli.

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