Mammola (IDV): “I debiti del Comune come il gioco delle 3 carte”

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Salvatore Mammola, segretario cittadino IdV

Il Ragioniere Generale del Comune di Messina Ferdinando Coglitore ha dichiarato che l'accesso ai fondi al decreto legge 35 (varato per permettere alle Pubbliche amministrazioni di pagare i debiti con le imprese che forniscono beni e servizi) sarebbe stato troppo oneroso e che per questo si è deciso di non utilizzare questo strumento. A contestare questa decisione, tra gli altri, c'è anche Salvatore Mammola, segretario cittadino di Italia dei Valori.

“Sono tantissime le aziende sull'orlo del baratro -dichiara Mammola- ed i nostri amministratori hanno deciso di fornire loro un'ulteriore spintarella. Sembrerebbe che nulla importi se muoiono aziende, professionisti e tutti i creditori del Comune  che hanno fatto la storia della nostra città.

Le dichiarazioni rese dai dirigenti del Comune  di Messina in questi giorni, se non fossero tragiche potrebbero essere utilizzate dai comici professionisti di Zelig.  Non è credibile che gli esperti (fin troppo) dirigenti Comunali non abbiano letto o meglio non abbiano compreso il contenuto del D L 35 sul pagamento dei debiti delle PA.

La mancata presentazione della richiesta di avere assegnati da parte dello Stato i fondi per il pagamento dei debiti della P.A. nei confronti dei privati, probabilmente è stata invece determinata dalla volontà di non inficiare i numeri dell'effettivo debito del Comune portato nel di riequilibro finanziario decennale.

Ancora una volta le mere logiche di bottega hanno creato un?ulteriore e probabilmente letale danno alla città. Irragionevole è poi, anche a voler credere alle giustificazioni fornite da , la conclusione alla quale si è giunti: secondo la Ragioneria si sarebbe preferita la strada dell'anticipazione di cassa (peraltro pagando interessi certamente molto maggiori), ma nessuno dei debiti è stato comunque pagato. Infine, con un recente provvedimento del commissario straordinario del Comune Luigi Croce, sono stati bloccati tutti i pagamenti di qualunque genere e si è disposto che tutte le entrate vadano in via esclusiva proprio ad eliminare le anticipazioni di cassa. Ma questo è un gioco molto conosciuto: il gioco delle tre  carte”.

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