Mafia dei barcellonesi, confiscati numerosi immobili ad Angelo Porcino
Negli anni '80, Angelo Porcino catturò l'attenzione del Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto per la gestione delle bisce clandestine e del gioco d'azzardo. La sua figura emerse nuovamente negli anni '90 durante l'indagine “gotha-Pozzo 2”, che lo collocò tra i vertici dell'organizzazione criminale, responsabile del settore estorsioni.
L'arresto arrivò nel gennaio 2018 nell'ambito dell'operazione “Gotha 7”. Le accuse includevano associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi, rapina, violenza privata, minaccia e lesioni personali, tutti aggravati dal metodo mafioso. Questi reati portarono a due condanne definitive per appartenenza al sodalizio mafioso.
Nel 2020, Porcino fu nuovamente arrestato nell'indagine “Dinastia” per le stesse condotte violente ed estorsive. Il Collegio della Prevenzione, rispondendo alle richieste degli inquirenti, ordinò il sequestro di un vasto patrimonio immobiliare, nonostante le intestazioni fittizie a parenti prossimi. Stamattina, questo patrimonio è stato confiscato in seguito all'esecuzione del provvedimento. Si tratta di 6 immobili siti a Barcellona, uno dei quali oggetto di una assai rilevante quanto economicamente dispendiosa opera di ristrutturazione che ne ha elevato il valore in maniera cospicua, in mancanza di una qualunque capacità reddituale e patrimoniale per realizzare l'investimento.
Il percorso giudiziario di Porcino, dalle sue radici nell'ombra delle bische clandestine fino alla confisca dei beni, riflette la determinazione delle autorità nel contrastare le attività criminali e la loro volontà di perseguire i vertici delle organizzazioni mafiose con ogni mezzo giuridico disponibile.