Lotta al portoghesismo, Carreri chiede squadre di controllo

ATM 20110319 3342Squadre di controllo sui mezzi pubblici dell' Trasporti di Messina per fermare la piaga del portoghesismo. A chiederle il consigliere DR Nino Carreri, in una nota inviata al neo direttore generale dell'ATM Foti, al commissario straordinario Domenico Manna, al sindaco di Messina Renato Accorinti e all'assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola.

Nella nota Carreri sottolinea l'importanza di un cambiamento nella mentalità degli utenti di bus e tram e della riorganizzazione della pianta organica.

“Il grande dibattito sul tema delle partecipate che ha caratterizzato gli ultimi mesi dell'agenda politica dell'amministrazione comunale -scrive Carreri- ha riproposto con forza il tema del cambiamento in quelle che sono aziende ormai decotte, tormentate da inchieste giudiziarie e che non trovano ancora una via maestra per riprendersi dalla crisi profonda determinata da gestioni passate poco oculate.

L'arrivo di manager di provata esperienza e soprattutto slegati dal contesto territoriale ha convinto quasi tutta l'opinione pubblica che la strada intrapresa sia quella giusta.

Nella fattispecie, l'arrivo del nuovo Direttore Generale all'ATM ha rafforzato quella che sembra essere la linea dell'amministrazione per il mantenimento pubblico di uno dei fardelli più pesanti del bilancio comunale”.

Secondo l'esponente dei Democratici Riformisti, “chiunque, al posto della nuova amministrazione, probabilmente avrebbe tentato di disfarsi di un carrozzone carico di debiti mandandolo in liquidazione e dando vita ad un altro probabile pachiderma, ingestibile e mangiasoldi, mettendo a rischio non solo l'assetto societario ma il consistente carico di dipendenti e relative famiglie.

L'amministrazione Accorinti ha invece deciso di fare esattamente il contrario sfidando le oggettive difficoltà di un', difficile da portare a compimento ma certamente esaltante e di tutto questo va dato atto”.

Carreri parla di “numerosi e immotivati attacchi” nei confronti dei progetti Pedibus e Andiamo a scuola in TPL e sottolinea che “la collaborazione tra le due città metropolitane di Messina e Torino con l'acquisizione indiretta del know how della GTT, azienda torinese, leader del settore della mobilità urbana, rappresenta lo stimolo ottimale per una città che ha necessità di dotarsi di un vero servizio di trasporto pubblico integrato per alleggerire il carico di traffico veicolare che coinvolge l'intera città da nord a sud.

Ogni cambiamento però deve essere accompagnato da un cambiamento culturale che non importa se proviene dall'alto o dal basso, da destra o da .

L'Azienda Trasporti Municipalizzata deve riconquistare la fiducia dei suoi utenti tornando a garantire i suoi servizi ed i messinesi debbono ritornare ad utilizzare il mezzo pubblico…. possibilmente pagandolo.

La nota dolente infatti è che nel mentre si tenta in tutti i modi di salvare dal collasso l'azienda, mentre si investono energie per pensare ad un servizio adeguato alle necessità della città, nessuno si preoccupa di quello che è un fenomeno accertato e che non si può definire genericamente portoghesismo.

Un fenomeno tutto nostrano che si potrebbe definire messinesitudine  e che porta larghe fette della cittadinanza a servirsi inopinatamente dei mezzi pubblici, spesso senza pagare, salvo poi lamentarsene per la scadente qualità.

Una città che deve cambiare ha bisogno di essere rieducata all'uso del servizio pubblico e questo lo si può fare solo apportando delle sostanziali modifiche al sistema dei controlli a bordo dei mezzi pubblici reintroducendo le squadre di controllo volante su autobus e tram”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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