La bella di Cristo Re
In città è conosciuta come “la bella di Cristo Re”. È il fantasma di una bellissima donna bionda che si aggira nei dintorni del sacrario di Cristo Re. Un luogo molto affollato, soprattutto nelle sere d'estate. Ecco perché in molti sono rimasti con il dubbio che sia davvero un fantasma. Chi invece ne ha la certezza è il signor Pippo L.F.
“Sarà stato una ventina di anni fa -racconta. Ero uscito con la mia ragazza e stavo rientrando a casa. Visto che abito nelle vicinanze del sacrario, decisi di posteggiare un po' distante da casa ma in posizione “strategica” per quando la mattina dopo avrei dovuto prendere l'auto per andare al lavoro. La lasciai nei pressi di via Grattoni e mi incamminai. Saranno state le due, le due e un quarto del mattino. Ricordo che stavo fumando, quando ad un tratto sentii un rumore di tacchi alle mie spalle. Erano tacchi femminili e non mi spaventai, ma quello che mi incuriosì e che mi spinse a girarmi, era la velocità del passo, quasi una mezza corsa.
Mi voltai e dietro me vidi la donna più bella che si possa immaginare: alta, bionda, elegante e, soprattutto, di una bellezza per la quale non ci sono parole. Sembrava preoccupata da qualcosa e non mi parve vero di avere una scusa per attaccare discorso. La aspettai e quando mi arrivò vicino le chiesi se stava bene e se c'erano problemi. Lei si fermò e mi sorrise, ma sembrava che guardasse oltre le mie spalle. Poi, all'improvviso, svanì letteralmente sotto i miei occhi. Così, come se non ci fossi mai stata. Pur terrorizzato, mi ricordai di una storia che di tanto in tanto circolava nella zona. Pare che alcune decine di anni fa, dopo la seconda guerra mondiale credo, una bellissima donna sia morta nei pressi del sacrario mentre correva verso il suo fidanzato, del quale era innamoratissima. A farla morire fu un malore, anche se alcuni sostengono che si sia trattato di un crepacuore perché aveva sorpreso l'uomo che amava con un'altra.
Io non so quale sia la verità. So però che da allora, anche se non è mai più successo, non ho mai smesso di cercare di rivederla”.